Trentaquattro cuoche e cuochi dell’Alleanza Slow Food provenienti da ogni angolo dell’Emilia-Romagna si sono riuniti la settimana scorsa a Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, ospiti dell’Istituto Professionale di Stato Alberghiero e Ristorazione “Luigi Veronelli”, per il loro primo incontro annuale, organizzato da Slow Food Emilia-Romagna.
È stata, si legge in una nota stampa di Slow Food, “una giornata importante per confrontarsi e progettare insieme le attività da svolgere nel corso del 2024 attraverso gruppi di lavoro, presentazioni e laboratori, insieme ad allevatori e produttori. Le testimonianze dei cuochi della rete emiliano-romagnola hanno ispirato i colleghi generando nuove idee”.
Com’è naturale che fosse, tra i momenti salienti dell’incontro, è stata effettuata la degustazione guidata dei prodotti dei Presìdi Slow Food e l’incontro con numerosi produttori che rappresentano la ricca biodiversità agricola e artigianale della regione. “I produttori, insieme alla rete dei cuochi”, hanno sottolineato gli organizzatori, “possono affrontare le tante criticità di un settore che guarda a un futuro sano e sostenibile.
Allevare rispettando gli animali e la terra
L’incontro ha offerto l’occasione per presentare la nuova campagna di Slow Food nazionale intitolata “Allevare rispettando gli animali e la terra”, dedicata a un modello di allevamento etico e rispettoso, che coinvolge i cuochi e le cuoche dell’Alleanza Slow Food in tutta la penisola.
L’iniziativa è dedicata a supportare i buoni allevatori che preservano la fertilità della terra, custodiscono la biodiversità, rispettano gli animali e producono carne, latte e formaggi di qualità. “Il loro lavoro”, spiega la nota stampa di Slow Food, “è indispensabile per una buona agricoltura e per l’equilibrio del territorio, per la nostra salute, per far rivivere le piccole comunità e le aree marginali. Questi allevatori sono le prime vittime del sistema zootecnico intensivo, che costruisce allevamenti sempre più grandi e impattanti. Ne fanno le spese anche gli animali, che vivono condizioni che non hanno più nulla di naturale, alimentati con soia e mais, frutto della deforestazione. Le colline e le montagne si spopolano e i prati naturali scompaiono, rioccupati dal bosco”.
Per sostenerli nella loro attività, Slow Food coinvolge quindi i cuochi e le cuoche dell’Alleanza che, aderendo alla campagna “Allevare rispettando gli animali e la terra”, parteciperanno concretamente ad una serie di iniziative e di eventi che si terranno in giro per l’Italia. I cuochi dell’Alleanza, da sempre al fianco di allevatori, contadini e artigiani su piccola scala, racconteranno con i loro piatti cosa significa allevare con rispetto e faranno conoscere esempi virtuosi di allevatori “resistenti”. A partire dagli allevatori della pecora Cornigliese dell’Appennino parmense, che legatissimi a questa razza autoctona, contribuiscono a gestire i prati stabili del loro Appennino.
Tra i partecipanti all’iniziativa c’è Massimiliano Mussoni cuoco dell’Osteria la Sangiovesa di Santarcangelo di Romagna è al tempo stesso allevatore. La sua osteria, che da sempre basa il proprio lavoro sulle materie prime autoprodotte, presto inizierà ad allevare i polli romagnoli, sulla cui razza nel dicembre scorso è nato l’omonimo Presidio Slow Food.
«Da 24 anni», spiega Mussoni, «abbiamo una fattoria biologica dove alleviamo varie razze animali: si tratta di un grande valore aggiunto perché sappiamo come sono alimentati». La campagna ci permette di approfondire la collaborazione tra noi cuochi e gli allevatori del nostro territorio e, insieme, di non fare morire le realtà locali: se venissero a mancare, verrebbe meno anche il nostro lavoro».
«Oggi bisogna parlare di queste realtà virtuose», ha aggiunto il cuoco romagnolo. «Se non raccontiamo il loro impegno, il pubblico interessato, quello che pone domande, resterà una minoranza e invece è importante che siano sempre di più i clienti attenti e fedeli a un certo tipo di ristorazione e di allevamento. Quando mangiamo dobbiamo essere consci di ciò che stiamo portando in tavola perché è un atto potentissimo».
13 marzo 2024