Caseificio Abc: i nuovi retroscena nel caso della falsa Bufala Dop

Ispezione dei Nas dei Carabinieri
foto Comando Carabinieri di Caserta©

Puntavano molto sulla comunicazione, consci del fatto che accostare il nome della propria attività a quello di aziende affermate – ad esempio quello di alcuni loro clienti ristoratori famosi – avrebbe portato benefici al proprio brand, alla percezione dei loro prodotti da parte dei consumatori e – non ultimi – alle vendite.

Stiamo parlando dei titolari del Caseificio ABC – Agricola Casearia Bufalina di Vitulazio, in provincia di Caserta, che mercoledì scorso 8 maggio si son visti recapitare dai Carabinieri di Capua i provvedimenti giudiziari disposti al termine di un’indagine per frode alimentare avviata tra l’agosto e l’ottobre scorsi dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere. In sostanza i tre amavano “farsi belli in piazza” e nascondevamo in casa l’illecito e il malaffare, producendo Mozzarella di Bufala Campana Dop contraffatta, in quanto prodotta prevalentemente con latte vaccino. 

Per i tre principali indagati – che sono Angelo Piccirillo, 53 anni, di Caserta, titolare dell’azienda,  Raffaele Caterino, 35 anni, di San Cipriano d’Aversa, amministratore e socio, e Beniamino Diana, 57 anni, socio – è stato disposto al momento il divieto di dimora nella provincia con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio. Indagati a piede libero sono i collaboratori Raffaele Colella, 53 anni, di Marcianise, Yvonne e Daniele La Prova, 43 e 48 anni, di Teano, Ferdinando Visone, 61 anni di Grazzanise, e Gerardo Campolattano, 63 anni, di Santa Maria la Fossa.

A colpire, nella vicenda, sono alcuni aspetti legati in primo luogo allo storico legame tra il caseificio e il Consorzio di tutela (recita il sito web dell’azienda che “il caseificio è stato tra i primi tre soci fondatori del Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana”, contribuendo  “alla definizione dei rigidi standard qualitativi fissati dal Disciplinare della Mozzarella di Bufala Campana Dop”) in cui il Piccirillo avrebbe ricoperto negli anni i ruoli di vicepresidente e di membro del CdA.

L’attività investigativa, ampia e circostanziata, si è avvalsa della raccolta e dell’analisi di dati Gps e di intercettazioni telefoniche, nonché di attività di controllo in situ e di analisi effettuate sui prodotti reperiti sul mercato. Nei sei mesi di indagine è stata accertata la sistematica produzione e immissione al commercio di false Mozzarelle di Bufala Campana Dop presso una rete di punti vendita (tra cui quello aziendale) in Italia, Francia e Austria.

In queste ore sono previsti gli interrogatori degli indagati, che permetteranno agli inquirenti di definire un quadro più ampio e dettagliato della vicenda, nonché ruoli e responsabilità dei soggetti coinvolti. Al momento l’accusa mossa loro è quella di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di frodi aggravate nell’esercizio del commercio.

Il Caseificio Abc sul web, tra articoli online e articoli rimossi

Chi navighi nel web alla ricerca di informazioni sul Caseificio Abc si imbatterà – speriamo ancora per poco – in articoli che danno lustro all’azienda e al suo titolare. Articoli che oggi stridono con quel che ci racconta la cronaca. Due di essi ci hanno colpito in maniera particolare: il primo è apparso sul Corriere dell’Economia ed è intitolato “Angelo Piccirillo: “Caseificio di città, laboratorio per produrre e negozio al centro di Caserta” e il secondo, pubblicato su YouReputation, in cui il titolare dell’azienda dichiara che “La vera mozzarella di bufala campana Dop si riconosce dalla qualità”.

L’articolo contestato al Caseificio Abc dai titolari delle pizzerie I Masanielli, ora rimosso dal sito dell’azienda di Vitulazio ma raggiungibile sul portale WayBackMachine attraverso il link qui accanto

A destare scalpore invece, almeno nei soggetti interessati – che sono Sasà e Francesco Martucci delle pizzerie “I Masanielli” – e a indurli a ventilare azioni legali, è invece il pezzo intitolato “Francesco Martucci sposa la Mozzarella di Bufala Campana Dop del Caseificio Abc”, pubblicato sul sito web dell’azienda e ora rimosso (qui sopra) ma da noi recuperato nella banca dati WayBackMachine (qui a lato, salvato nel bel mezzo dell’inchiesta giudiziaria) che oltre a presentare una sorta di joint-venture tra le due aziende (conclusa da oltre un anno, ma di cui sul web ancora si parla come di attuale) evidenzia quanto accennato in apertura di questo articolo. Pare di leggervi la filosofia di certe aziende e personaggi, purtroppo assai diffusa oggigiorno: “fai che si parli bene di te e vivi (anche) di luce riflessa: quella dei grandi a cui saprai accostarti”. Ma fai attenzione: quando quelli capiranno chi sei, se non sarai all’altezza, ti scaricheranno.

15 maggio 2024