Del progetto Life Xero-Grazing la nostra Redazione si occupò nel novembre del 2013 e nel maggio del 2019, trattando dell’importanza del pascolamento per la biodiversità vegetale delle praterie xero-termiche. A parlarne oggi sono invece i giornali di cronaca locale, primi tra tutti La Stampa di Torino e Valsusa Oggi, che riferiscono di una mega-truffa perpetrata ai danni dell’Unione Europea, quindi dei contribuenti tutti, ma soprattutto dell’Ente Parchi delle Alpi Cozie che quel progetto ospitò, subendo vari incidenti di percorso.
In sostanza sei persone, facenti capo a società coinvolte nel progetto Life Xero-Grazing, ripetutamente nel tempo avrebbero simulato compravendite di ovini destinati al pascolamento restituendo puntualmente gli animali ai proprietari, una volta incassati i contributi. Altre volte i medesimi soggetti hanno denunciato la loro scomparsa, altre ancora ne hanno segnalato la morte.
Lo scopo principale dello studio su cui la truffa si è abbattuta consisteva nella conservazione e nel ripristino degli habitat naturali di alcune praterie presenti nei comuni di Bussoleno e Mompantero, in cui le fioriture di orchidee rischiavano il depauperamento a seguito della progressiva riduzione delle attività pastorali. Una volta scomparso il primo gregge – consistente in centocinquanta pecore – il progetto era riuscito a proseguire affidando l’incarico a un’altra azienda.
Di lì in avanti altri episodi di pecore scomparse, di pascolamenti abusivi fuori dal territorio in cui l’attività avrebbe dovuto compiersi, e un grave e diffuso incendio, occorso nell’ottobre del 2017, si sono abbattuti sull’esito del progetto.
I commenti dell’Ente Parchi Alpi Cozie
Nel commentare la notizia della truffa l’Ente Parchi Alpi Cozie ha sottolineato di aver “acquistato per la cifra di 30mila euro un gregge di pecore con fondi erogati dall’Unione Europea all’interno del progetto Life Xero-Grazing”. “L’obiettivo dell’azione”, hanno aggiunto i responsabili dell’ente, “era l’utilizzo degli ovini con una funzione di servizio per la conservazione e il ripristino degli habitat naturali prioritari delle praterie xeriche, ricche di fioriture di orchidee, nei comuni di Bussoleno e Mompantero”.
“Dopo la sparizione delle centocinquanta pecore”, conclude l’ente parchi, “il progetto avviato è proseguito tramite affidamento dell’incarico a un’altra azienda, purtroppo senza poter più contare sulle pecore di proprietà dell’Ente. Con la speranza che gli organi competenti possano individuare eventuali comportamenti fraudolenti e provvedere con il risarcimento dei danni arrecati”.
L’indagine fa capo alla Eppo (European and mediterranean Plant Protection Organization), la Procura Europea che indaga sui reati a danno del bilancio dell’Ue. Al momento i fronti su cui l’attività investigativa si muove sono due: uno inerente le greggi falsamente vendute ovvero prestate e poi riconsegnate ai proprietari non appena ottenuti i fondi, l’altro sugli animali scomparsi, morti negli alpeggi e su quelli abbattuti clandestinamente.
12 giugno 2024
Per approfondire sulla vicenda, vi segnaliamo due comunicati stampa apparsi sul sito web dell’Ente Parchi delle Alpi Cozie:
“Pecore al lavoro!”, del 7 giugno 2023
“Le 150 pecore dei Parchi Alpi Cozie di nuovo al pascolo per il recupero delle praterie delle Oasi Xerotermiche della Valle di Susa”, del 26 marzo 2021