Controlli a tappeto negli alpeggi valdostani: Gli obiettivi? Mastiti e qualità del latte

Vacche in alpeggio
foto Arev©

All’inizio della scorsa settimana l’Arev (Association Régionale Éleveurs Valdôtains) ha presentato il nuovo programma per il controllo di qualità del latte munto in alpeggio, ricevendo il nulla osta alla sua applicazione dagli organi competenti della Giunta Regionale. Le disposizioni in essa contenute prevedono, ormai da diversi anni, una visita sanitaria che quest’anno coinvolgerà i duecento alpeggi circa presenti in regione (cento quelli monitorati nel 2023), con un contributo stanziato dalla Regione che sfiora gli 80mila euro.

In cima alla lista degli obiettivi del personale veterinario coinvolto – com’era lecito aspettarsi – c’è la riduzione della antibiotico-resistenza, vale a dire la limitazione delle somministrazioni di antibiotici, con particolare riferimento alle convenzionali profilassi praticate per la cura delle mastiti. Tra i vari accertamenti in programma sono previste le analisi del latte per ciascuna bovina presente in alpeggio.

Le mastiti, legate alla diffusione di agenti contagiosi come Streptococcus agalactiae e Staphylococcus aureus, sono da tempo oggetto di attenzione e sensibilizzazione da parte dell’Arev, che già nel 2022 mise in guardia i propri allevatori con un documento intitolato “Indicazione per l’uso prudente dell’antibiotico nella messa in asciutta“. In esso sono evidenziate le maggiori criticità a cui le aziende vanno incontro, in particolar modo quelle dedite alla monticazione degli alpeggi.

Per quanto concerne la diffusione delle mastiti dovute ai suddetti batteri, l’Assessorato alle Risorse Naturali della Regione Valle d’Aosta ha reso noti i dati relativi ai monitoraggi operati nelle stalle nel corso del 2021 (13,9% dei capi testati), 2022 (16,1%) e 2023 (13,4%), sottolineando che ogni anno, a seguito della stagione d’alpeggio, la loro incidenza registra una naturale impennata.

Secondo le direttive sanitarie regionali, gli allevatori valdostani sono tenuti a dare la massima importanza alla selezione delle bovine da trattare “considerando comunque”, raccomanda l’Arev da tempo, “che nella nostra realtà assistiamo ad una promiscuità di animali appartenenti ad allevamenti diversi in condizioni non troppo ottimali nel periodo dell’alpeggio che corrisponde per quasi tutti gli animali all’avvicinarsi del periodo di asciutta”.

E proprio in questa direzione vanno le recenti indicazioni della Giunta Regionale, che nel provvedimento adottato sottolinea quanto “la gestione dell’alpeggio comporta la mescolanza di bovine provenienti da numerosi e diversi allevamenti e che in tale ambiente gli agenti mastidogeni responsabili di mastite contagiosa vengono facilmente trasmessi durante la mungitura promiscua di bovine malate con bovine sane, determinando importanti rialzi della conta cellulare durante il periodo estivo”.

19 giugno 2024