TreValli Cooperlat: interdetti dall’azienda cinque dipendenti per sei mesi

Quartier generale Cooperlat Trevalli
foto Cooperlat TreValli©

L’inchiesta sul latte scaduto e adulterato dalla Tre Valli Cooperlat – emersa a cavallo tra fine di aprile e inizio di maggio – entra finalmente nel vivo. A renderlo noto è il quotidiano Il Resto del Carlino, che martedì 3 settembre è tornato ad aggiornare la vicenda giudiziaria, con gli articoli “Latte adulterato Tre Valli Cooperlat, svolta nell’indagine: cinque misure cautelari” e “Latte adulterato, interdetti 5 dipendenti. Non potranno entrare in fabbrica per 6 mesi“.

L’accusa è di quelle pesanti, già che in maniera sistematica in una delle unità produttive della cooperativa – lo stabilimento “Fattorie Marchigiane” di Colli al Metauro, in provincia di Pesaro e Urbino – il latte avariato veniva addizionato con soda caustica e acqua ossigenata per correggere l’acidità, e utilizzato come se niente fosse.

Mentre le indagini proseguono – concentrandosi sulle responsabilità di dirigenti, tecnici e consulenti esterni – e interrogatori e perizie (su cellulari e computer) si approssimano, il Tribunale di Pesaro ha disposto l’interdizione dal lavoro per sei mesi nei confronti di cinque dipendenti di Fattorie Marchigiane. Tra di essi figurano il direttore di produzione, il responsabile di laboratorio e gli addetti ai controlli qualità.

L’operazione, avviata a seguito di un’ispezione igienico-sanitaria, ha portato al sequestro di oltre 200 tonnellate di prodotti lattiero-caseari, adulterati con sostanze chimiche per mascherarne il deterioramento. Le analisi hanno confermato l’ipotesi accusatoria, mentre i dispositivi informatici sequestrati stanno fornendo ulteriori elementi probatori.

I cinque dipendenti, che avevano cambiato mansione dopo l’inizio delle indagini, non potranno più accedere agli stabilimenti né occuparsi di attività legate al settore lattiero-caseario sino all’inizio del marzo 2025. I loro legali hanno già annunciato ricorso.

Nel frattempo si apprende anche che – dopo aver sospeso la produzione – l’azienda avrebbe avviato una profonda riorganizzazione interna, nel tentativo di mettersi alle spalle i problemi, con l’obiettivo – assai arduo – di riconquistare almeno la fiducia di una parte dei consumatori.

4 settembre 2024 [12:06]
– aggiornato il 4 settembre 2024 [19:15]