Ispettorato del Lavoro contro il “sommerso”: nei guai malghese della Val di Susa

Malga
foto Paolo Deimichei© – Creative Commons License

Il caso di un lavoratore rumeno ingaggiato in nero da un allevatore operante nel Comune di Bardonecchia, è stato reso noto mercoledì 4 scorso dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Torino, nel contesto di una più ampia operazione, che ha acceso i riflettori su una delle piaghe che affligge diversi settori produttivi, incluso quello agricolo.

I militari hanno sottoposto a controllo ventisette attività operanti in vari settori, effettuando una serie di accertamenti nell’intera provincia, volti a verificare il rispetto delle normative in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché per il contrasto del fenomeno del lavoro sommerso.

L’attività dell’Ispettorato ha riguardato la Città Metropolitana e la Provincia di Torino portando all’elevazione di sei sanzioni ad altrettante attività produttive e commerciali e in particolare ristoranti, bar, pub e aziende agricole, verificando in loco un totale di dodici posizioni lavorative, di cui tre risultate irregolari.

L’impiego di manodopera irregolare, spesso straniera, è un fenomeno diffuso, che viola i diritti dei lavoratori e crea una concorrenza sleale per le aziende che operano nel rispetto delle norme.

Nel caso di Bardonecchia il datore di lavoro è stato sanzionato e ha dovuto regolarizzare la posizione del lavoratore, versando i contributi previdenziali e le retribuzioni arretrate.

Seppur isolato, il caso risulta emblematico di una situazione più generale che riguarda diversi settori tra cui quello agricolo. Settori che, soprattutto in alcune aree geografiche – particolarmente vocate all’allevamento e alla produzione stagionale – risulterebbero purtroppo inclini al lavoro sommerso.

11 settembre 2024