La Commissione dei Ricorsi dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi presso il Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) di Roma ha respinto all’inizio della scorsa settimana il ricorso del Consorzio Tutela Formaggio Asiago relativo alla richiesta di registrazione del marchio territoriale “Asiago in Malga”, presentata dall’Amministrazione Comunale.
A darne notizia, mercoledì scorso, 6 novembre, è stato il quotidiano Il Giornale di Vicenza, riferendo che l’intento dichiarato dalle cariche istituzionali del Comune di Asiago è sempre stato quello di tutelare e valorizzare l’immagine delle malghe, vale a dire una proprietà collettiva legata agli usi civici.
L’obiettivo quindi era ed è quello di fornire alla pubblica amministrazione, ma anche alla cittadinanza e alle imprese locali, uno strumento di marketing territoriale da utilizzare nelle campagne promozionali, nella comunicazione e nell’organizzazione di eventi.
Ripercorrendo cronologicamente la vicenda, nel 2022 l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi accettò la domanda presentata dal Comune di Asiago autorizzando la registrazione. Nel 2023 il Consorzio Tutela Formaggio Asiago decise di ricorrere in appello, sollevando argomenti legati alla tutela dell’areale Dop. Ancora un anno, quindi e quel ricorso è stato rigettato, in via definitiva, argomentando così la decisione: “Il Comune di Asiago”, recita la sentenza, “non può trarre vantaggio ingiusto dalla rinomanza del marchio anteriore altrui per la circostanza evidente che Asiago è, prima che un marchio o una denominazione protetta, il nome di un comune e di un territorio italiano”.
La Commissione dei Ricorsi ha altresì escluso che il marchio depositato dal Comune di Asiago evochi il marchio del formaggio Asiago Dop per la diversità tra i prodotti registrati e i servizi rivendicati dal marchio comunale. Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago è stato quindi condannato a pagare tremila euro di spese di istruttoria, che di aggiungono ai 518 euro versati alla presentazione del ricorso.
Chi voglia approfondire potrà consultare quanto riferito sulla vicenda dallo Studio legale Bonini di Vicenza, esperto in consulenza e tutela della proprietà intellettuale.
13 novembre 2024