![Lo pseudo-formaggio vegano non può essere denominato “formaggio”](https://www.qualeformaggio.it/wp-content/uploads/2024/12/IMG_4284-300x200.jpeg)
La diffida che Icqrf (Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressione Frodi) e Masaf (Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste) hanno indirizzato a fine novembre al “Caseificio Vegano di Barbara Ferrante & C.” di Bologna, intimando ai responsabili legali dell’azienda la rimozione del termine “formaggio” (non di quello “caseificio”, però, come sarebbe stato opportuno) da ogni attività di comunicazione aziendale, ha scatenato in questi giorni un’orda di critiche e una levata di scudi senza pari.
Al fianco della suddetta imprenditrice sono scesi in campo – oltre ad amici, parenti e vicini di casa – follower più o meno senzienti, e persino qualche giornale che si occupa di cibo e di consumerismo (strizzando l’occhio, è evidente, al mondo vegano). Ognuno a modo suo ha criticato o attaccato il ministro Francesco Lollobrigida (alcuni ben sopra le righe e ben oltre la legge) e gli argomenti addotti sono sembrati ben più che logori, ammuffiti.
Prodotti “veg” pericolosi, oltre che diversi dai formaggi
![Sito web vegano dopo la modifica imposta dal Masaf](https://www.qualeformaggio.it/wp-content/uploads/2024/12/IMG_4290-300x200.jpeg)
Qualcuno, assai banalmente, ha insinuato l’esistenza di un “complotto” ordito da una presunta lobby lattiero-casearia, preoccupata per la crescita del fenomeno “veg”, altri hanno reiterato l’erronea credenza secondo cui i prodotti di origine vegetale sarebbero più sani (la verità è che non sono sicuri, lo ribadisce l’Institut Pasteur di Parigi, e in Canada hanno ucciso persone, ndr) oltre che rispettosi degli animali (sic). Senza entrare troppo nei dettagli di affermazioni stereotipate e asfissianti (latte specie-specifico, e via via declamando), la vicenda – ancora una volta – evidenzia la natura violenta e arrogante di un mondo – quello animalista estremista – fatto di persone che vorrebbero imporre – loro sì – le proprie scelte e i propri stili di vita al resto del pianeta.
![Sito web vegano prima della modifica imposta dal Masaf](https://www.qualeformaggio.it/wp-content/uploads/2024/12/IMG_4289-300x200.jpeg)
Come già accaduto tre anni fa nel caso di Veghu (l’azienda che utilizzando fondi pubblici erogati dalla Regione Sardegna ha operato un clamoroso plagio dell’arte casearia pastorale dell’isola), il sito web dell’azienda bolognese ha prontamente rimosso la parola “formaggio”, sostituendola con il termine “forma”. La prospettiva di una multa da 30mila euro è bastata – vivaddio! – a far muovere verso più miti consigli Ferrante & C.
Speriamo vivamente che l’agire su uno serva presto ad educarne altri mille, nella speranza che Icqrf e Masaf possano dedicare il loro tempo futuro ad altre e migliori iniziative.
4 dicembre 2024