
Il tavolo tecnico del Governo Meloni sui prodotti a latte crudo e sui rischi provocati da infezioni legate all’Escherichia Coli Stec è stato finalmente composto e porterà a misure che non riguarderanno la sola etichettatura dissuasiva, che dovrà indurre i consumatori a non somministrarli ai soggetti vulnerabili (bambini, donne incinte, anziani, pazienti immunodepressi).
Per quanto sia prematuro addentrarci ora in un’analisi su tale etichetta, c’è da sperare che i fini strateghi (l’Italia ne è il Paese) a cui verrà demandata l’operazione facciano in modo che anche i porzionati più piccoli rechino in sé l’avviso. E che, questione ancor più importante – di cui nessuno al momento si è degnato di parlare – si discrimini tra formaggi freschi (da vietare/sconsigliare, stabilendo una soglia del rischio per i prodotti con meno di 60/90 giorni) e stagionati (da non vietare/sconsigliare in quanto non a rischio).
Chi siederà al tavolo tecnico
Ad ogni modo, di tavolo tecnico si è parlato nell’incontro tenutosi martedì scorso, 4 febbraio, tra il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato e il presidente del “Progetto Alice”, associazione per la lotta alla Seu (sindrome emolitico-uremica), Paolo Chiandotto, nell’ambito dei lavori convocati per mettere in sicurezza i bambini. Al tavolo siederanno funzionari e tecnici del Ministero della Salute, del Ministero dell’Agricoltura, dell’Istituto Superiore di Sanità, degli Istituti zooprofilattici sperimentali e di alcune associazioni di categoria, per individuare un’etichettatura davvero efficace.
Il ruolo e la posizione del “Progetto Alice”
“La voce dei pazienti e delle loro famiglie, l’impegno instancabile del terzo settore, sono il motore di un’azione di Governo basata sulla collaborazione e sul bene comune”, ha scritto Gemmato su Facebook. “Con questo spirito”, ha proseguito il sottosegretario alla Salute, “ho incontrato Paolo Chiandotto, presidente del Progetto Alice e, prima di tutto, papà di Alice”, che “mi ha raccontato la sua storia e quella di tanti altri genitori, che hanno vissuto in prima persona le drammatiche conseguenze sui loro figli dell’assunzione di prodotti a base di latte crudo. La sua esperienza è preziosa: porta conoscenza, consapevolezza e un contributo concreto alle scelte politiche e tecnico-scientifiche, per tutelare la salute di tutti. Ascoltare, comprendere, agire: questo è il nostro impegno”.
«Si è parlato», ha spiegato Chiandotto, «dei prodotti a base di latte crudo, dei rischi provocati dal batterio Escherichia Coli Stec ed è stato portato il punto di vista dei pazienti affetti da Seu tipica. La nostra associazione ha presentato anche il documento nato da un precedente confronto con esperti del problema, con una serie di considerazioni in merito ai rischi delle infezioni da Stec e alcune raccomandazioni».
«Siamo molto soddisfatti», ha aggiunto il presidente di Progetto Alice, «per la rapidità con cui il Ministero ha deciso di avviare il tavolo tecnico per stabilire una corretta modalità di etichettatura per i prodotti a base di latte crudo. Nell’incontro è apparso chiaro a tutti che l’etichetta è solo uno dei punti da affrontare, ma è un primo passo fondamentale».
Produttori: necessari strumenti e formazione
«Progetto Alice», ha concluso Chiandotto, «ha sempre cercato di tutelare le persone affette, ma con grande senso di responsabilità verso il bene di tutta la comunità. Anche in questo caso il nostro obiettivo è tutelare i consumatori, tenendo però presenti anche i bisogni dei produttori ai quali devono essere forniti formazione e strumenti adeguati per lavorare in sicurezza».
Cos’è la Seu e come viene contratta
Uno dei rischi più gravi legati al consumo di formaggi a latte crudo è lo sviluppo della Sindrome Emolitico-Uremica (Seu), una malattia acuta rara che rappresenta, tuttavia, la causa più importante di insufficienza renale acuta nell’età pediatrica, in particolare nei primi anni di vita. La Seu è sostenuta da ceppi di Escherichia coli (Stec, shigatoxin-producing Escherichia coli) produttori di una potente tossina detta Shiga-tossina (Stx) o vero-citotossina (Vt) e la causa più importante di insufficienza renale acuta nell’età pediatrica. Fra le cause di trasmissione dell’infezione c’è appunto quella alimentare, correlata al consumo di carne cruda o poco cotta, soprattutto di origine bovina, latte crudo non pastorizzato e formaggi prodotti con latte crudo e poco stagionati, vegetali e frutta crudi non lavati.
Il decreto legge sui prodotti a latte crudo
Da quanto trapelato, il decreto legge che deriverà dal tavolo riconoscerà la necessità di valutare se le attuali misure di prevenzione delle infezioni da ceppi di Escherichia coli produttori di Stec, in particolare, dei casi di Sindrome Emolitico Uremica derivanti dal consumo di prodotti lattiero-caseari ottenuti con latte crudo, siano sufficientemente appropriate a mitigare il rischio da tale tossinfezione.
7 febbraio 2025