Mozzarella criminale: in aprile il secondo grado di giudizio del processo Cantile

L’esterno della Cantile – foto Comando Provinciale Carabinieri Caserta©

Negli anni tra il 2011 e il 2013 il caseificio Cantile di Sparanise, nel casertano, fu al centro di un’attività criminale molto articolata e di rilevanti dimensioni, che ruotava attorno a due ricorrenti frodi alimentari nella produzione di Mozzarella di Bufala Dop: l’uso di latte vaccino – per tagliare il latte di bufala – e di cagliata estera.

Sin dalle prime battute, le indagini investigative accesero un faro sulle dimensioni dell’organizzazione e sulle attività illecite: tredici le persone coinvolte e diverse le competenze e i ruoli da loro ricoperti: non solo gli ideatori degli illeciti e i loro più stretti collaboratori, non solo magazzinieri e casari, ma anche due veterinari pubblico, che coprivano alcuni dei reati con certificazioni di comodo.

La prima fase processuale (2015-19) ha portato alla definizione di un impianto accusatorio costellato di un’infinità di reati: associazione per delinquere, rivelazione di segreto d’ufficio continuato, frode nell’esercizio del commercio, vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine, vendita di prodotti industriali con segni mendaci, commercio di sostanze alimentari nocive, falso ideologico, rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro, lesioni colpose conseguenti a infortuni sul lavoro, violazione di sigilli e smaltimento illecito di rifiuti.

Conclusosi il primo grado di giudizio con oltre sessanta anni complessivi di reclusione (otto a Guido Cantile, principale responsabile del sistema criminoso, sei anni ai figli Luigiantonio e Pasquale, cinque anni e sei mesi a Luigi Bacco e Giuseppe Genovese, quattro anni e sei mesi a Luigi Cammisa e Agostino Verde, veterinari, e ad Assunta Di Caprio, Antonio Di Feo, Amedeo Fasulo, Paola Mormile, Eleana Micillo).

La cronaca di questi giorni riferisce che i legali di Guido Cantile avrebbero avanzato alla Procura di Santa Maria Capua Vetere la richiesta di concordato in appello per il loro assistito. Il processo riprenderà nel prossimo aprile definendo – tra l’altro – anche le posizioni in concordato. Purtroppo però, visti i tempi biblici della Giustizia italiana, molti capi di imputazione verrebbero a cadere, in quanto nel frattempo prescritti.

14 febbraio 2025