Bufala: sequestro di latte congelato nel casertano. Due delle aziende inizialmente coinvolte smentiscono

Repressione frodi
foto Icqrf©

Se le bugie, come si suol dire, hanno le gambe corte e se i segreti di Pulcinella sono tali in quanto noti a chiunque, non dev’essere stato complesso per gli ispettori dell’Icqrf (Ispettorato Centrale per la Qualità e la Repressione Frodi) scoperchiare (ancora una volta) il torbido pentolone in cui – da tempo immemorabile – sobbolle una parte delle produzioni di mozzarella di bufala in Campania. Vale a dire quelle che non nascono da latte fresco bensì da concentrati surgelati (latte a cui, prima della refrigerazione, viene tolta la componente acquosa, per ridurre di almeno il 40% volumi e pesi). Che sia Dop o “più probabilmente non Dop” – come molti media locali si accalorano a precisare in queste ore – al momento ci interessa poco.

Ciò che più colpisce è l’esistenza – in quella sola provincia – di almeno due realtà (quante ancora nel resto della regione e oltre?) che sulla diffusione di una pratica inidonea per molti (per i produttori Dop e per quelli che parlando di qualità, autenticità, freschezza, ecc.) hanno costruito un business clamoroso: quello della refrigerazione conto terzi. Come a dire: “Hai problemi a tenere in casa del surgelato “ingombrante”, e non solo nel volume? Tranquillo, lo custodiamo noi per te e te lo consegnamo un poco alla volta, quando ce lo chiedi”.

Bene, anzi male per loro e per i loro clienti, dal momento che enti di certificazione e controllo, forze dell’ordine (e non solo) sono al corrente – oramai – di questo e di altri meccanismi più o meno leciti (quantomeno al confine con l’illecito) che dopotutto, e a pensarci bene, non sono facili da occultare.

È così che mercoledì scorso, 3 aprile, la notizia è deflagrata dalle pagine dei giornali locali, con un corollario di smentite già visto in casi analoghi in passato. La vicenda, lungamente sottaciuta dagli enti di controllo, risalirebbe alla fine di gennaio, quando gli agenti dell’Icqrf fecero irruzione nei locali della Eurofrigo e della FrigoCaserta, sequestrando centinaia di tonnellate di prodotto, che – al netto della concentrazione dello stesso – corrisponderebbero a migliaia di tonnellate di latte. E a centinaia di tonnellate di mozzarelle “fresche” (da latte munto nel 2024) che pochi di noi oggi acquisterebbero, quantomeno ai prezzi a cui le mozzarelle “regolari” vengono vendute.

Riferendosi alla merce sequestrata, le autorità competenti (che hanno fatto i nomi delle aziende coinvolte, una delle quali ha smentito ieri, l’altra il giorno precedente, ndr) hanno stimato un valore attorno ai 200 milioni di euro complessivi.

4 aprile 2025