Grana e Parmigiano si attivano sul web tra solidarietà reale e sciacallaggi

A tre settimane dal primo sisma che si è abbattuto sulle province di Modena, Ferrara, Rovigo e Mantova, e a due dalle prime stime approssimative, il conteggio dei danni subiti dal comparto agroalimentare si va facendo in queste ore più definito ed attendibile, con una perdita netta ad oggi che si aggirerebbe attorno ai 500milioni di euro. Come noto ai più il poco invidiabile primato dei danni investe le realtà della filiera del Parmigiano-Reggiano, che tra stalle da demolire, mandrie decimate, calo di resa lattea delle bovine, forme danneggiate e caseifici fermi, avrebbero stimato una perdita secca superiore ai 150milioni di euro.

Le iniziative di solidarietà si sono sin qui susseguite e accavallate a tal punto che nei primi giorni alcuni caseifici non sono riusciti a tener testa ad una richiesta d’acquisto da parte dei consumatori, cresciuta in maniera esponenziale grazie anche al passaparola innescatosi sul web. E così attorno allo slancio dei privati altre iniziative sono via via emerse – quelle apprezzabili e quelle meno – dopo il tempestivo assenso con cui la Commissione Europea autorizzava il trasferimento e la stagionatura fuori dalla zona prevista dal disciplinare.

 

Un frangente quello dei primi giorni dopo il secondo grave episodio tellurico (29 maggio) in cui si è assistito a tutto e al contrario di tutto, con – da una parte il peggio – alcuni istituti di credito che hanno deciso di lucrare sui bonifici a favore dei terremotati e – dall’altra – un susseguirsi di iniziative apprezzabilissime, come quella dell’Associazione Mantovana Allevatori e della Fiera Millenaria di Gonzaga che hanno offerto ricovero alle vacche rimaste senza un tetto e, buona ultima quella che vedrà, da ieri a lunedì prossimo 15mila spicchi di Grana Padano e di Parmigiano-Reggiano invadere le piazze delle province lombarde assieme ad un rilevante quantitativo di prodotto grattugiato (recuperato verosimilmente dalle rotture) e confezionato dal Consorzio Virgilio in un packaging solidale creato per l’occasione.

 

Nel frattempo i due consorzi hanno preso iniziative disgiunte, tese – oltre che a sostenere le realtà più danneggiate – a garantire al mercato la massima trasparenza possibile. Da entrambi sono giunti informazioni e suggerimenti “trasparenti” destinati ai consumatori, e più di una denuncia di situazioni speculative che si sarebbero venute a creare sia sul fronte delle vendite (non tutti gli appelli circolanti sul web sarebbero “limpidi”) che nelle dinamiche del mercato. A tale proposito, il presidente del Consorzio del Grana Padano, Nicola Cesare Baldrighi, ha denunciato gli «sciacalli che non prendono di mira solo gli edifici abbandonati dalla popolazione, ma anche il settore produttivo e il relativo mercato».

 

«Siamo rimasti stupefatti», ha sottolineato Baldrighi, «e consentitecelo, schifati nell’apprendere che nelle zone di produzione del Grana Padano, rimaste vittime del terremoto, si sarebbero aggirati avvoltoi senza scrupoli pronti a offrire cifre risibili (si parla di 2 euro al chilo) per acquistare forme di Grana Padano danneggiate».

 

Per chi volesse tenersi aggiornato sulle comunicazioni dei due consorzi, i siti web sono raggiungibili cliccando qui per il Grana Padano e qui per il Parmigiano-Reggiano.

 

9 giugno 2012