Il clima è rovente attorno al latticino più amato dagli italiani

Esiste una "mozzarella della camorra" e una "di Saviano"? Parrebbe di sì, stando a quanto racconta lo stesso sito web del consorzio di tutela, affermazione forte ripresa da un articolo del quotidiano La Repubblica a seguito di una vicenda che ha reso rovente il clima attorno al latticino più venduto del mondo, destando tanto clamore lungo ed oltre questa torrida estate. 

Modi di dire certo, a volte, ma anche un bel po' di sostanza, da quando ai disonori delle cronache è balzato il caso di Giuseppe Mandara, titolare dell'omonimo caseificio, arrestato il 17 luglio per iniziativa della Procura della Repubblica di Napoli con le imputazioni di associazione per delinquere di stampo camorristico e commercio di sostanze alimentari nocive e vendita di prodotti mendaci.
 
Arrestato e scarcerato appena due settimane dopo però, per l'intervento del giudice per le indagini preliminari, col consorzio di tutela che dopo aver preso subito le distanze da quello che sembra essere il padre-padrone d'un sistema più che torbido (l'articolo del quotidiano Il Mattino fa nomi e cognomi di tutti gli implicati e dei loro caseifici, molti nell'area del basso casertano ma altri sparsi in ogni dove), rapidamente è tornato sui suoi passi portando ulteriore subbuglio ad un mondo che negli ultimi tre mesi è stato toccato da varie vicende, a partire dallo stridore con cui il codice etico aveva anticipato di pochi giorni il clamoroso arresto (una coincidenza certo, ma come non sentirne il peso?), per finire col frastuono che l'ultima modifica al disciplinare ha avuto sul mercato, accolto da una vera e propria levata di scudi da organizzazioni di categoria (Confagricoltura, Coldiretti ed altri), mondo politico e da non pochi allevatori.
 
Ovviamente il consorzio si difende, e difende le sue scelte, con dovizia di argomenti ma sta di fatto che le ultime modifiche al disciplinare, approvate per ora dalla maggioranza dei soci (ad eccezione di alcune frange del mondo allevatoriale, che le ha contestate dentro e fuori dal consorzio) dovranno essere poi ratificate dalla Commissione Europea.
 
Se sul fronte comunitario la prospettiva è che le modifiche possano passare integralmente (in genere il ruolo di Bruxelles è meramente formale, avallando esso la stragrande maggioranza delle decisioni dei ministeri agricoli nazionali), meno prevedibili sono gli sviluppi della vicenda giudiziaria, che alla fine di ottobre vedrà i Giudici del Riesame rigettare o accogliere sulla "vicenda Mandara" l’appello che la Procura del capoluogo campano ha nel frattempo presentato.
 
8 settembre 2012