19 dicembre 2008 – Sulla Mozzarella di Bufala se ne sono dette e se ne dicono tante, alcune a torto, altre a ragione, e una di queste riguarda la consuetudine da parte di pochi disonesti produttori di utilizzare cagliate d’importazione per realizzare prodotti che talvolta si fregiano persino del marchio Dop.
L’attività di controllo e repressione del Consorzio di Tutela, pur avendo dato in passato dei risultati, non potrà certo azzerare il problema, vista la grande quantità di caseifici da passare al setaccio.
La questione però ha i mesi contati, almeno per la realtà della Mozzarella di Bufala Campana Dop, visto che a partire dal 2013 i caseifici consorziati che vorranno produrre altri latticini e formaggi di bufala lo potranno fare solo ed esclusivamente in appositi e separati laboratori. Nessuna scusante quindi da addurre ai controlli, laddove sinora chi non è stato preso in flagrante ha sempre risposto che il semilavorato veniva acquistato per prodotti diversi dal Dop.
A cambiare le carte in tavola ai produttori fraudolenti e a garantire i consumatori e il Consorzio arriva oggi un emendamento al decreto sul rilancio del settore agroalimentare proposto dalla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, presieduta dall’onorevole Paolo Russo del Popolo della Libertà.
Questi quattro anni, ha tenuto a precisare l’onorevole Russo, serviranno a «consentire alle aziende di utilizzare le agevolazioni regionali, nazionali e comunitarie per adeguare le strutture esistenti».
«L’emendamento», ha proseguito il parlamentare, «si inserisce in un contesto caratterizzato da due emergenze: quella della sicurezza alimentare e quello della crisi del settore bufalino. In questo modo si otterranno finalmente quelle certezze nella tracciabilità di un prodotto di eccellenza come la mozzarella che sicuramente contribuiranno a rafforzare l’immagine stessa del prodotto e a tutelare le aziende serie».