Come già annunciato dal nostro portale, lunedì scorso 26 novembre si è tenuta presso la sede del MiPAAF la riunione tra il ministro Catania e il suo staff e i rappresentanti delle "principali" associazioni agricole nazionali. Al termine dell'incontro, un laconico comunicato informava che bisogna "intraprendere al più presto un confronto con i rappresentanti dell'industria di trasformazione del latte". Fantastico!
Dopo che migliaia di allevatori hanno chiuso i battenti e altri ancora lo stanno facendo ogni giorno (sarebbero decine i suicidi dall'inizio dell'anno, largamente taciuti dai media nazionali, secondo il "popolo della rete"), con l'industria che non molla loro un centesimo in più (perché mai dovrebbe, visto che il latte gli arriva a 32 centesimi di euro dai Paesi dell'Est?), con i prezzi dei mangimi, del gasolio, di tutto insomma, in crescita esponenziale, ecco che dal ministero, dopo l'illuminante consulto con "i soliti quattro" ci fanno sapere che i liberi pensatori del settore, interpreti a modo loro del mondo agricolo, hanno deciso inoltre di coinvolgere nell'impresa anche i responsabili della Grande Distribuzione Organizzata. Vale a dire che all'atto conclusivo della farsa verranno invitati non uno ma due attori per l'epilogo finale: come a dire vieni industria e preparati ad addossare le colpe alla Gdo, mentre tu Gdo saprai come cavartela imputando di ogni responsabilità l'industria.
Ma se è vero che le parole a volte sono come macigni, allora andiamoci a rileggere qui quel che il ministro di certo già sa e sa da anni, e che le organizzazioni di sicuro non trascurano: è dai tempi del primo (e ultimo) sbandierare governativo circa la necessità di indicare in etichetta l'origine della materia prima che gli industriali hanno detto la loro, chiara e forte, attraverso il megafono del Sole 24 Ore: il formaggio industriale made in Italy si fa e si deve fare (anche e soprattutto) con latte straniero. E allora, di cosa stupirsi ancora?
A seguito della riunione riservata alle quattro "grandi" confederali, infine, il presidente della Confederazione Italiana Liberi Agricoltori, Iacopo Becherini ha reso noto, attraverso un comunicato, di aver "inviato una lettera al ministro delle politiche agricole, Mario Catania, lamentando la mancata convocazione della sua associazione al tavolo con le organizzazioni di rappresentanza degli agricoltori per esaminare le problematiche inerenti il settore del latte e la situazione degli allevatori".
"La LiberiAgricoltori", ha scritto Becherini al ministro, "è notoriamente rappresentativa nel settore del latte, è presente per tramite dell'Anpa nella filiera lattiero-casearia e non si capisce perché il ministro, che è anche un tecnico, abbia voluto escludere la neonata confederazione da quest'incontro. Ci rammarichiamo", ha concluso Becherini, "di questa scelta, anche e soprattutto per lo stato di agonia in cui versa il settore".
1 dicembre 2012