È un Natale di crisi: Parmigiano primo nella lista dei furti gastronomici

 Parmigiano-Reggiano sugli scudi, ancora una volta protagonista dell’informazione di questo fine d’anno di profonda crisi. Il “re” dei formaggi italiani pare essere in testa alla lista delle ruberie che sempre più spesso si verificano nei supermercati italiani, soprattutto in questi giorni di maggior affollamento degli esercizi commerciali, in questo periodo di crescente crisi.

Secondo il recente studio condotto dal “Centro di Ricerca per il Retail” il valore dei prodotti rubati durante il periodo che precede le festività natalizie sarebbe già salito alla ragguardevole cifra di 689milioni di euro (+3,2% rispetto allo stesso periodo del 2011), e da qui al prossimo Capodanno rischia di sfiorare il tetto record di un miliardo di euro.

 

Sarebbe la crisi a rendere l'uomo ladro e portarlo a rubare nei supermercati. Ad affermarlo vari periodici italiani online tra cui Libero quotidianoNei giorni che precedono il Natale (e poi il Capodanno) si registrerebbe nei negozi il picco più alto nel fenomeno dei furti per via della concomitanza dell’affollamento dei locali, del desiderio di fare (o farsi) dei regali, e della crescente crisi economica. La corsa al dono fraudolento pare essere lo sprone maggiore che induce i “ladri occasionali” a correre il rischio di una denuncia pur di accaparrarsi un pensierino per una persona cara o qualcosa con cui presentarsi non a mani vuote a casa di amici nei giorni di festa.

 

Altra realtà, minore ma più consolidata e attiva a prescindere dal periodo è quella dei professionisti del taccheggio, più scaltri e difficili da pescare con le mani nel sacco. Per loro le festività rappresenterebbero l’occasione ideale in cui “smerciare la refurtiva” – afferma la Coldiretti, che di questi fenomeni ha una certa pratica – “in una situazione di elevata domanda di beni di consumo”.

 

Oltre al Parmigiano-Reggiano e ad altri prodotti enogastronomici (vini, aceti e confetture di pregio, Grana Padano, etc.), la merce più ambita dai ladri (improvvisati e non) è rappresentata da alcolici, abbigliamento femminile e accessori di moda, giocattoli, profumi e prodotti di salute e bellezza, ma anche dai dispositivi elettronici (smartphone e tablet), le cioccolate e i dolciumi.

 

Sempre in tema di illegalità (vera o presunta) che tocca in qualche modo il numero uno dei formaggi Dop, va registrato il silenzio del consorzio di tutela del Parmigiano-Reggiano in merito alla misura restrittiva imposta al suo co-direttore Riccardo Deserti (il consorzio ha preferito non divulgare comunicati stampa ufficiali). Nessun particolare rilievo quindi sui media nazionali oltre i due giorni successivi all'”Operazione Centurione” della Guardia di Finanza, in cui in specie i giornali locali (vedi qui e qui) hanno trattato la notizia, prima a caldo, e poi intervistando i legali dell’ex dirigente del Mipaaf.

 

Unico a manifestare una qualche posizione del consorzio è stato il quotidiano Il Tempo di Roma, che nella sua edizione web del 13 scorso ha titolato “Il Consorzio estraneo alla cricca all’Agricoltura”, specificando in poche righe che “Il Consorzio del Parmigiano-Reggiano prende le distanze dallo scandalo e precisa il ruolo del condirettore Riccardo Deserti, nominato dal giugno 2012. «Gli arresti domiciliari ordinati dal Gip di Roma a carico di Riccardo Deserti – precisa il Consorzio – sono legati a ipotesi di reato che nulla hanno a che vedere con la sua attuale funzione di condirettore del Consorzio del Parmigiano-Reggiano riferendosi a fatti di gran lunga antecedenti l’assunzione di questo incarico».

 

22 dicembre 2012