Conflitto d’interessi per Alai? Rielezione a rischio

Giuseppe Alai (foto Consorzio Parmigiano-Reggiano®)A un mese di distanza dall’assemblea generale del consorzio di tutela del Parmigiano-Reggiano, durante la quale verranno eletti i nuovi vertici dell’ente, è trapelata in questi giorni la curiosa notizia secondo cui il presidente uscente, Giuseppe Alai, intenzionato a ricandidarsi, potrebbe invece essere escluso per un conflitto d’interessi di cui a quanto pare neanche i diretti interessati erano al corrente. 

L’incompatibilità tra la posizione del presidente e lo statuto del consorzio dipenderebbe dall’esistenza di un’azienda ungherese del settore lattiero-caseario, la Magyar Sajt Kft, partecipata al 100% da un’azienda mantovana riconducibile in termini di quote societarie a Itaca Società Cooperativa, il cui presidente è proprio Giuseppe Alai.

Ora che la notizia è trapelata, e con un certo per quanto circoscritto clamore, è lo stesso Alai a voler spiegare di essersi già attivato per verificare e per sanare eventuali vizi, in particolare quelli previsti dall’articolo 37 dello statuto del consorzio, il quale sancisce che “è causa di ineleggibilità e di incompatibilità con la carica di consigliere del consorzio e ne determina la decadenza, se eletto, lo svolgimento da parte del candidato dell’attività di produzione di prodotti appartenenti alla stessa tipologia merceologica del Parmigiano-Reggiano e con questo comparabili e/o concorrenti”.

Interpellato in merito dall’agenzia stampa Dire, Alai ha confessato appunto di essersi già attivato: «ho sentito parlare di questa vicenda e ho già convocato il consiglio di amministrazione di Itaca per dare le dimissioni. Non sapevamo di questa cosa in quanto non partecipiamo direttamente a questa azienda; è un problema di condizione etica».

Che dire, in un paese come il nostro? Che dopo aver digerito la storia del ministro Scajola che si ritrovò una casa di proprietà a due passi dal Colosseo senza sapere chi gliela avesse regalata, possiamo ben credere che il presidente di una cooperativa che ne controlla un’altra che ne controlla una terza che ha mani in pasta in un’azienda casearia estera, può certo essere al vertice di un consorzio dello stesso settore (e che consorzio!) e poi cadere dalle nuvole, se qualcuno contesta, e dire a quelli che “davvero, credetemi, non se ne sapevo nulla”.

9 marzo 2013