A Lucca centro off-limits per la cucina etnica

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9 febbraio 2009 – Plaude anche Luca Zaia alla recente ordinanza del sindaco di Lucca, Mauro Favilla, che decreta lo stop alla concessione di licenze per la ristorazione etnica nel centro storico cittadino.

«Bene ha fatto il sindaco di Lucca», ha sottolineato il ministro, «ad impedire l’apertura di nuovi ristoranti etnici e fast food nella cinta muraria della sua città».

«Non è una battaglia contro qualcosa o qualcuno», ha aggiunto Zaia, «ma a difesa del nostro territorio e della nostra agricoltura».

Se mai fosse servito, a rincarare la dose ci ha pensato il locale vicedirettore della Coldiretti, Lelio Alessandri, rammentando che «da anni stiamo lavorando per incentivare la filiera corta e le tipicità locali, la vendita diretta nei mercatini degli agricoltori e i distributori self-service di latte», come a dire “cucinate pure quello che volete ma usando i prodotti del nostro territorio”.

Guardando oltre alle tante polemiche che il caso ha sollevato, ci piacerebbe pensare che le tante ricette della tradizione locale tornassero ad essere proposte a indigeni e turisti utilizzando i veri pecorini della Lunigiana piuttosto che con il Grana Padano che i locali e toscanissimi ristoratori usano da tempo impunemente per far quadrare i conti a tutti i costi.

Per non pensare poi a come saremmo contenti tutti, ministro in testa, se in un ristorante italiano d’oltreoceano ci rifilassero una parmigiana di melanzane fatta con il Cheddar.