Il latte spiana la strada alla distensione. Quantomeno in Tirolo

 Pare che basterà togliere quel "Sud" davanti alla parola "Tirol" e il gioco sarà fatto, ma – attenzione – per chi conosca solo un po' la zona, i rapporti, e la storia tra i due Tirolo (che non è semplice storia di campanili), si tratterà di un evento epocale, carico di significati e al tempo stesso viatico per un clima di maggiore distensione, in quella regione di confine tra Innsbruck e Fortezza che prende il nome di Wipptal

In sostanza, dopo un 2012 conclusosi con risultati record (51mila tonnellate e mezza di latte alimentare venduto, per un fatturato di oltre 70milioni di euro) sostenuti da una richiesta di mercato superiore alla capacità produttiva, la storica cooperativa "Latteria di Vipiteno" ha dovuto trovare fuori dalla propria realtà un nuovo partner, per non ripetere in futuro l'infelice esperienza, maturata lo scorso anno, di non poter soddisfare la domanda, soprattutto sul fronte del segmento "bio".

 

Una situazione davvero clamorosa, se solo si pensa che il settore è in calo ovunque, e che la stessa latteria nel 1990 fatturava 15 milioni di euro. E allora, dove trovare la soluzione, visto che il mondo degli allevatori altoatesini non ha margini di crescita sensibili nel breve termine? La risposta pareva scontata, vista la relativa vicinanza, l'affinità tra realtà produttive, e l'abbondante disponibilità di produttori "bio", ed ecco che la soluzione è arrivata appena al di là del confine.

 

Ecco allora che "i produttori di latte della Wipptal del Nord", in Austria, diventano, secondo i vertici della Latteria di Vipiteno, "i partner ideali", e che "dal 1° aprile del 2014 partirà la collaborazione con la cooperativa dei fornitori nordtirolesi". «In questo modo», spiega il presidente della Latteria di Vipiteno, Adalbert Braunhofer, «possiamo adempiere perfettamente al nostro compito di cooperativa, cioè pagare un buon prezzo per il latte dei nostri soci e garantire un reddito e un posto di lavoro sicuro ai nostri collaboratori».

 

Ed è proprio dalla latteria altoatesina che arrivano i dettagli più sensibili che si celano dietro l'operazione, perché anche nella zona di Vipiteno, come in tutto l'Alto Adige, la produzione di latte" sta registrando un "lieve calo" che parrebbe però tendenziale. Al contempo, e proprio "grazie alla buona qualità dei prodotti della latteria", spiega una nota rilasciata alla stampa in questi giorni, la lavorazione è aumentata sinché è stato possibile, grazie "all'aumento della domanda. Una situazione con una aspetto positivo – la crescita della domanda – ed uno negativo – l'incapacità di far fonte ad essa con il proprio prodotto – che già si è manifestata lo sorso anno, quando alla produzione dei soci, "ammontata a 44,7 milioni di chili si sono dovuti aggiungere 6,8 milioni di chili acquistati da altre aziende" altoatesine.

 

Come se questo non bastasse, «in estate il problema si aggraverà», ha sottolineato il presidente Braunhofer, visto che nella stagione calda «la produzione di latte tende a diminuire leggermente e noi non riusciamo a reperire le quantità di cui abbiamo bisogno per la trasformazione; a meno che non ci accolliamo costi piuttosto alti. Economicamente parlando non è possibile sostenere questa situazione nel lungo termine. Quello di cui abbiamo quindi bisogno è sicurezza nella pianificazione e possibilità di allentare queste "strozzature"».

 

"Per il futuro", spiega ancora la nota stampa della Latteria di Vipiteno, "c'è anche bisogno di un partner forte, che possa fornire la Latteria Vipiteno in modo continuativo per tutto l'anno con latte di alta qualità ma prima di tutto con latte biologico". «I produttori di latte della Wipptal del Nord sono i partner ideali», spiega Günther Seidner, che della latteria è il direttore. 

 

In sostanza i nordtirolesi «forniscono il latte della stessa qualità degli allevatori del Sud Tirolo e in quantità sufficienti», aggiunge Braunhofer; «inoltre i piccoli masi della Wipptal del Nord producono oltre 700.000 chili di latte biologico». In questo segmento negli anni scorsi la Latteria di Vipiteno ha registrato una particolare crescita e assume in Alto Adige un ruolo di primo piano: nel 2000 la Cooperativa è stata la prima a portare i prodotti biologici sul mercato . «Da quel momento la domanda di prodotti biologici è aumentata» progressivamente, spiega Seidner, «ma tuttavia in Alto Adige ci viene fornito appena il latte necessario».

 

Sull'aspetto logistico ed ecologico la prospettiva che si va delineando appare più che sostenibile, visto che le distanze dai nuovi fornitori saranno comprese tra i quindici e i quaranta chilometri, e questo va incontro alle scelte della cooperativa, che non prevede la raccolta al di fuori del bacino di utenza, perché "ecologicamente controproduttiva ed economicamente insensata". 

 

Le premesse quindi ci sono tutte, visto che, sottolinea Seidner, «possiamo garantire la qualità dei nostri prodotti al 100%, le vie di trasporto sono brevi e possiamo pianificare al meglio la nostra crescita. Per questo la collaborazione con gli allevatori della Wipptal del Nord è il passo più logico per il nostro sviluppo economico».

 

"La nova partnership", sottolinea la nota stampa della Latteria di Vipiteno, rappresenta "il primo progetto transfrontaliero con una concreta collaborazione tra Nord e Sud Tirolo". In particolare se ne rallegra anche l'ex consigliere per l'agricoltura e portavoce degli allevatori della Wipptal del Nord, Anton Steixner: «Ora abbiamo finalmente qualcosa di concreto tra le mani che può essere da esempio per altri settori. Le vecchie barriere sono da tempo cadute ma in alcune menti sono ancora in parte presenti. Spero che nei prossimi anni penseremo sempre più alle Regioni e meno ai vecchi confini».

 

Per gli allevatori della Wipptal, Steixner vede in questa collaborazione una prospettiva a lungo temine, perchè "per tutti quelli che ne sono coinvolti si prospetta un ampio successo": «Possiamo aiutare i vipitenesi a molti livelli, in particolare nello sviluppo del settore biologico, per il quale possiamo fornire latte biologico di alta qualità. Dall'altra parte con la Latteria di Vipiteno abbiamo un partner di qualità che pensa come noi di poter apprezzare la qualità del nostro latte».

 

Un accordo che piacerebbe ai fornitori austriaci anche per un particolare non dichiarato ma su cui circolano insistenti voci: il buon lavoro sul mercato fatto in questi anni dai vicini italiani consente loro di ritirare il latte bio pagandolo qualche centesimo in più rispetto al prezzo corrente in territorio austriaco. Argomento più che convincente, soprattutto di questi tempi, per cambiar registro, non guardare più tanto né ai confini né al passato che continuano a dividere ma piuttosto ad un'unica regione, la Wipptal, per l'appunto, di cui, in larga parte dell'Italia non si era ancora sentito troppo parlare.

 

2 giugno 2013