Alemanno: agricoltura come presidio per la sicurezza

Gianni Alemanno – foto Gobierno de la Ciudad de Buenos Aires© – CCL©

16 marzo 2009 – L’occasione gliel’ha offerta il convegno romano dell’Anci su “Terra e persona”, tenutosi nella capitale venerdì scorso, e il sindaco Gianni Alemanno non se l’è lasciata sfuggire, intervenendo sui temi della sicurezza dei cittadini e proponendo – udite udite – l’agricoltura come toccasana di questo male.

La proposta del sindaco lascia intravedere l’orientamento verso il recupero di quel naturale presidio dei territori suburbani oramai venuto a mancare a Roma come in larga parte delle aree che insistono sui centri maggiormente urbanizzati.

«Questa crisi globale», ha esordito il sindaco di Roma, «ci impone un ripensamento profondo. Occorre rimettere in discussione modelli economici basati sulla globalizzazione, e l’agricoltura è il punto di partenza».

«Puntare sull’agricoltura», ha insistito Alemanno, «significa ridare un’anima e un’identità a questi “non luoghi” e l’attività agricola può avere un ruolo anche nell’emergenza che stiamo vivendo sul fronte della sicurezza».

Il ricordo qui non può non andare al brutale episodio di violenza carnale subita nell’estate scorsa da una turista olandese (da parte di un pastore rumeno, ndr) accampata col marito nei pressi di un casolare abbandonato nella periferia della capitale.

L’immagine odierna della campagna romana popolata di greggi manifesta con evidenza che proprio la sua vocazione pastorale, pur nelle forti trasformazioni subite, potrebbe, se ben gestita, ridare nel tempo nuovo vigore ai territori agricoli locali e garantire la qualità della vita che i diretti interessati stessi (pastori in testa) si augurerebbero di poter raggiungere.

Solo «se l’agricoltura rimane fedele a se stessa», ha concluso Alemanno, «e non si fa condizionare dall’industria e dagli altri settori produttivi, può trasformarsi in un modello realmente alternativo».