Barracciu: tutelare le produzioni casearie di isole e montagna

Foto Associazione Presidio del Formaggio Macagn®«Con la fine del sistema delle quote latte, prevista per il 2015, l'Ue deve prestare particolare attenzione alle produzioni di qualità nelle isole e in montagna». Fa leva su questi argomenti la richiesta di emendamenti che l'eurodeputata del Pd e membro della commissione agricoltura Francesca Barracciu, ha presentato alla "Relazione sul mantenimento della produzione di latte nelle zone di montagna e nelle zone svantaggiate d'Europa", in discussione in  questi giorni al Parlamento Europeo.

«Si tratta di emendamenti necessari», ha affermato la Barracciu, «per richiamare l'attenzione sulle zone svantaggiate montane e insulari, tra cui va inclusa la Sardegna». In particolare, ha sottolineato la deputata «il crescente spopolamento, i costi dell'energia e dei trasporti sono evidentemente maggiori nelle zone insulari e di montagna, pertanto è necessario che l'Ue si ponga il problema di tutelare le produzioni di latte (e formaggi, ndr) in questi territori nonostante l'abolizione delle quote», spiega l'europarlamentare, ricordando quanto sia «importante sostenere sistemi di raccolta decentralizzata del latte per ridurre i costi di trasporto, valorizzare e favorire le aggregazioni di produttori di latte per rafforzarne il potere contrattuale contro le continue oscillazioni dei prezzi».

 

Particolare attenzione dovrà essere data, quindi, alle produzioni lattiero-casearie di qualità, soprattutto a quelle che già oggi rischiano l'estinzione e che potrebbero subire ulteriori danni dall'eliminazione delle quote. Bisognerà evitare di lasciare il settore in balìa delle sole dinamiche di mercato, e incentivare la presenza di giovani allevatori contro il rischio di scomparsa del comparto che «in Sardegna (ma anche in Sicilia, aggiungeremmo noi, ndr) riveste una fondamentale importanza».

 

A metà del 2014 Bruxelles dovrà presentare una relazione sullo stato di attuazione del "Pacchetto latte"; «in questa occasione», ha precisato la Barracciu, «bisognerà ridiscutere l'opportunità di introdurre contratti obbligatori scritti tra produttori e trasformatori per il latte crudo, con prezzi e volumi definiti e durate minime garantite», in quanto si tratta di «uno dei migliori strumenti per sottrarre i prezzi del latte alle fluttuazioni del mercato, garantire ai produttori una certa stabilità sul medio periodo e distribuire meglio i profitti lungo la filiera produttiva».

 

24 settembre 2013