Dal McDonald’s al buon cibo, le capriole del maestro Marchesi non annoiano mai

 Ad essere personaggi famosi, con un uditorio tanto ampio quanto passivo e acritico, la vita dev'essere facile facile, soprattutto se le ragioni dell'etica e della deontologia professionale son state messe da parte o – forse e più semplicemente – non sono mai esistite.

Bella la vita dunque per il "maestro" Gualtiero Marchesi, che di certo non si annoia in tutto questo suo variegato fare, e che due anni esatti dopo lo sdoganamento del fast food operato per conto di McDonald's in Italia, lo vede lanciarsi – udite udite – in un'iniziativa tesa alla divulgazione delle più sane abitudini alimentari. È così che nasce "Feed for Good", "la piattaforma web che", assicurano i suoi promotori, "fornisce indicazioni personalizzate sul menu giornaliero, sulla spesa e sulla preparazione dei cibi, con l'obiettivo di aiutare gli italiani a nutrirsi meglio". Fantastico.

 

Il progetto, presentato a Milano la settimana scorsa, ha ricevuto dalla Regione Lombardia un finanziamento di 1,2 milioni di euro, con una parte dei quali è stato ingaggiato il formidabile testimonial dell'iniziativa, che collaborerà alla realizzazione del portale. Come a dire "un nome, una garanzia", visto che alla fin fine anche McDonald's, tra un logo diventato verde, un po' di panini con le Dop e qualche altra iniziativa mediatica pare essersi disfatta per i più di quell'antipatica aura di "trash food" che inizialmente le era stata affibbiata, chissà, forse da qualche gastrofighetto.

 

Alleluja alleluja, quindi, «la Regione Lombardia», ha spiegato l'assessore regionale alle attività produttive Mario Melazzini, «ha come priorità fondamentali la ricerca e l'innovazione, unici strumenti per rilanciare la crescita economica, anche nei settori più diversi ma che si pongono obiettivi coincidenti, come ad esempio nel caso di questo progetto che mira a coniugare alimentazione, salute e benessere». «L'obiettivo che ci siamo dati», ha proseguito Melazzini, «è quello di raddoppiare nei prossimi cinque anni le risorse da destinare alla ricerca, passando dall'1,6 al 3% del Pil».

 

Il sistema informatico gestisce le informazioni relative alle esigenze nutrizionali e al profilo medico-clinico del singolo utente e “recupera” dati da sorgenti eterogenee (ricette, tradizioni, metodi di coltivazione, etc.) fornendo un menù giornaliero adatto al singolo individuo e garantendo la tracciabilità delle abitudini nutrizionali quotidiane grazie a un “diario” digitale.

 

Com'è stato ben spiegato dagli organizzatori, il portale "Feed for Good" (che ha, tra gli altri, anche il supporto di AlmavivA, Almawave, Fondazione San Raffaele e TooMuch) permetterà all’utente di "profilarsi", inserire le criticità dietetiche (allergie e intolleranze) e i propri dati fisiologici e medici, ma anche i propri gusti e le proprie preferenze per elaborare il modo più efficace e piacevole per motivare l’utente verso un più corretto rapporto con il cibo.

 

Attraverso una piattaforma "ad alto coefficiente tecnologico" (di fronte a certi termini bisogna fidarsi), in grado di estrarre da differenti sorgenti informative dati su alimenti, ricette, tradizioni agroalimentari, etc., è possibile ottenere consigli e indicazioni nutrizionali personalizzate, una dieta specifica compatibile con il proprio profilo, costruire un proprio menù giornaliero, composto da prodotti di livello qualitativo elevato e tenere traccia dei propri consumi e delle proprie abitudini tramite la compilazione di un diario alimentare e di un diario delle attività giornaliere.

 

Ma non è tutto, perché "Feed for Good" promette di fare molto di più: tramite un avanzato motore di ricerca semantico, permetterà di reperire informazioni personalizzate espresse in linguaggio naturale e, attraverso un sistema integrato di ricerca estremamente sofisticato ("è basato su algoritmi all’avanguardia e di ultima generazione", assicurano al Pirellone), andrà oltre la semplice comprensione delle videoricette, invitando l'utente ad approfondimenti su ingredienti, utensili e modalità di preparazione, al fine di far apprezzare e meglio comprendere l’arte della cucina.

 

Questo grazie anche a un “Cicerone” d’eccezione, il "maestro" Gualtiero Marchesi, rappresentato nel portale da un avatar a tre dimensioni di ultima generazione, "che fornisce preziosi consigli e accompagna l’utente nella navigazione, rendendola", assicurano i promotori dell'iniziativa, "piacevole, divertente e istruttiva".

 

Memori di altre iniziative pubbliche attuate nel nostro paese nell'ambito della divulgazione informatica, siamo curiosi di sapere in quanto tempo e come la bella cifra di un milione e duecentomila euro verrà monetizzata e da chi. Ma un risultato certo qualcuno l'ha già raggiunto: il maestro Marchesi. Cosa potranno imparare gli utenti da lui che da anni a febbraio propone dolci con fragole è ben facile prevederlo.

 

7 ottobre 2013