Ancora una volta le agenzie stampa hanno parlato di qualità, ancora una volta con gli stessi altisonanti titoli usati dagli uffici stampa per convincerci che i loro interessi, gli interessi dell'industria, sono anche i nostri. E per una volta ancora ci hanno mentito, complici i soliti vecchi e incorreggibili vizietti della stampa italiana: superficiale, approssimativa e accondiscendente. Quantomeno con le lobby.
E così ci sta capitando di leggere, in coda all'ennesima Fiera internazionale del bovino da latte di Cremona di miracolosi abbeveratoi termici, di podometri per misurare i movimenti delle vacche in stalla, di materassini in lattice per farle dormire meglio. E grazie a cui il latte prodotto sarà di più e persino migliore (vedi titolo Ansa qui sopra).
Ma migliore di cosa, se dall'alimentazione a base di insilati e mangimi deriva una materia prima valutabile e valutata solo in base alla quantità di proteine, di grassi (quantità certo, non qualità: essendo prevalentemente grassi saturi) e di carica batterica?
"Alla fiera" di Cremona, ci informano le agenzie di stampa, "sono presenti 856 espositori provenienti da 11 Paesi del Mondo; quest'anno anche dalla Cina". Il settore, pur non sapendo bene dove e come muoversi (quantomeno sin quando un tavolo interprofessionale non porterà ad un prezzo alla stalla che torni a remunerare), celebra se stesso e si ritrova. Ovviamente senza farsi mancare l'ennesimo concorso per l'elezione di Miss Frisona 2014, che manco a farlo apposta, anche quest'anno, sarà una vacca… maggiorata!
28 ottobre 2013
