Parmigiano-Reggiano patrimonio dell’umanità? C’è chi dice “no” (Savani, M5S)

Si fa un poco più concreta la possibilità che il Parmigiano-Reggiano, la sua economia e i suoi territori ricevano, dopo il relativo iter di verifica, il prestigioso riconoscimento di Patrimonio immateriale dell'Umanità da parte dell'Unesco. Dopo la presentazione della necessaria domanda, avvenuta nella primavera scorsa da parte del Club Unesco di Reggio Emilia e del Consorzio del Parmigiano-Reggiano, anche il Consiglio comunale di Parma si è affiancato all’iniziativa, con un ordine del giorno del pidiellino Paolo Buzzi, approvato con larga maggioranza la settimana scorsa.

L’area di produzione del Parmigiano-Reggiano rappresenta un unicum fortemente caratterizzato, complesso e delicato, “che si è modificato nel tempo per opera di una pluralità di fattori umani, storici, culturali, ambientali e che, come tale, è degno di particolare valorizzazione e tutela”, spiega uno studio propedeutico all’iter di riconoscimento. Se su un fronte le finalità promozionali dell'iniziativa appaiono evidenti, sull'altro il contrasto su una situazione ambientale sempre più critica getta ombre di dubbio sulla possibilità che il riconoscimento venga accordato.

 

A fare da bastian contrario, con argomentazioni difficili da confutare, sono ora quelli del Movimento 5 Stelle di Parma ed in particolare, il suo esponente dall'anima più ecologista, quel Fabrizio Savani che in campagna elettorale si esibiva in video sui social network misurando l'aria mefitica della città emiliana, sottolineandone il triste primato di città più inquinata in regione.

 

Dopotutto, come dargli torto, se quasi quotidianamente le micropolveri Pm10 hanno fatto registrare sforamenti dei 50 picogrammi per metro cubo d'aria?

 

A chi lo accusa di creare intralcio all'ottenimento dell'agognato riconoscimento, Savani risponde "amo il Parmigiano-Reggiano ed è per questo che voglio che rimanga buono e sano". Difficile dargli torto.

 

Lo strumento per la misurazione delle nanopolveri che ha accompagnato il grillino Fabrizio Savani in campagna elettoraleL'attacco di Savani è rivolto non solo al consigliere Buzzi ma a tutti i politici che non si sono opposti alla costruzione dell'inceneritore di Ugozzolo, nell'immediata periferia della città. «Ricordo», dice Savani, «che gli inceneritori sono stati  inseriti a suo tempo nell’elenco delle industrie insalubri di classe 1. Si tratta quindi di impianti che inquinano maledettamente. Noi del Movimento 5 Stelle appoggiamo ogni iniziativa che aiuti la città a tutelare la genuinità dei prodotti alimentari tipici della nostra zona. Proprio per questo abbiamo sempre osteggiato ogni forma di inquinamento inutile che vada a danneggiare il buon nome della Food Valley».

 

«Il territorio e l’ambiente di Parma devono essere tutelati non solo per i prodotti tipici ma anche per la salute e per il futuro di noi e dei nostri figli», ha aggiunto l'esponente grillino, che ha proseguito definendo «inaccettabile l’aumento del rischio per la salute e per la qualità dei nostri  prodotti a fronte di ulteriori dosi di inquinanti immesse a norma di legge in una delle città fra le più inquinate d’Europa e sicuramente la più inquinata dell’Emilia Romagna».

 

2 dicembre 2013

 

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