
Non lascia nulla di intentato, da qualche mese a questa parte, Antonio Lucisano, direttore del Consorzio di tutela della Mozzarella di Bufala Campana dop, per scrollarsi di dosso gli innumerevoli problemi che attanagliano l’immagine del latticino più buono che c’è, ed il compito appare assai arduo. Anche perché alle questioni di mera natura mediatica – che di per sé basterebbero a sfiancare chiunque – si affiancano, incalzando, quelle di carattere legislativo, che riguardano la tracciabilità e la separazione delle linee di produzione “dop” e “non-dop”.
Da una parte quindi il gran risalto che viene e sarà dato – giustamente – al dramma della Terra dei Fuochi (gravissimi i problemi per la salute pubblica, di fronte ai quali servirebbe più rispetto da parte di tutti, ndr), che infastidisce, ed è naturale che sia così, perché ad ogni lancio di agenzia, ad ogni articolo pubblicato a riguardo qualche consumatore radicherà ulteriormente in sé un timore in più, una diffidenza irrazionale, che lo allontanerà dai prodotti “made in Campania”. Dall’altra la necessità di una corsa contro il tempo, per evitare che il 30 giugno prossimo entri in vigore la norma che introduce l’obbligo del doppio stabilimento per i produttori di mozzarella di bufala (leggi qui). Un’eventualità di fronte alla quale la stragrande parte dei produttori sarebbe costretta irrevocabilmente o a chiudere i battenti o a produrre Mozzarella di Bufala non dop.
Staremo a vedere, perché già da oggi, attraverso il tavolo istituzionale (leggi qui) che verrà istituito al Mipaaf sulla complessa vicenda, la questione potrebbe tornare ad essere trattata con la necessaria efficacia. Ogni momento, d’ora in avanti, potrebbe portare con sé la soluzione a questo problema nodale, oltre il quale ci sarà da vedere come la tracciabilità del prodotto verrà gestita, se e quale osservatorio garantirà chi e cosa e, infine, quanto ancora le sacrosante dimostrazioni della gente della Terra dei Fuochi andranno a sovrapporsi all’immagine dell’agroalimentare campano, come accaduto venerdì scorso a Castel Volturno (leggi qui e qui), in occasione del convegno “Oltre la Terra dei fuochi una Campania Terra Felix” che, sinceramente, ci appare ancora ben al di là dall’essere recuperata.
17 marzo 2014