La Toscana del latte resiste: il consiglio regionale salva Mukki

Una recente manifestazione per la promozione del latte Mukki 100% toscano - Foto Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno®Caso più unico che raro nel panorama delle centrali italiane del latte, quella di Firenze, Pistoia e Livorno, ha registrato mercoledì scorso le premesse per uno storico salvataggio, disposto all'unanimità dal Consiglio regionale della Toscana. Per l'occasione, un invito chiaro e fermo è stato rivolto ai vertici di Fidi Toscana, la finanziaria della Regione, ed è stato quello di "non dismettere la propria quota nella Centrale del latte" (che detiene il 23,89% dell'azienda, ndr). Il consigliere che ha firmato per primo, e che ha proposto la mozione, Paolo Bambagioni, ha ricordato come «nel 2009 fu fatto un accordo fra i soci per impegnarsi a tutelare l’azienda, e che tale accordo è di prossima scadenza (il 31 marzo, ndr) e necessita quindi di nuova sottoscrizione, pena la vendita».
 

La mozione chiede quindi che la Regione dichiari la Centrale un'azienda strategica, evitando l’obbligo di dismissione previsto dalla legge regionale 20/2008. La vendita di "Mukki", oltre a mettere a rischio lo stesso approvvigionamento di latte che non sarebbe più acquistato in Toscana – ma evidentemente dove costa (e vale) meno – coinvolgerebbe oltre mille persone e ottanta aziende agricole che mantengono oltre 50mila ettari di territorio.
 
«Svendere la Centrale non conviene da un punto di vista economico perché», ha spiegato Bambagioni, «realizzare sette milioni una tantum non serve. Mukki riversa ogni anno 70 milioni sul territorio». La mozione impegna quindi a scelte future da attuarsi in linea con i valori storici che hanno contraddistinto l’azienda per il forte legame con il territorio, la massima attenzione per il consumatore finale ed il massimo rispetto per la sicurezza e l’ambiente, oltre che per il sostegno ai piccoli allevatori che pur offrendo prodotti di qualità non sarebbero in grado di competere finanziariamente.
 
Dopo la ricapitalizzazione del 2009 l’assetto azionario della Centrale del latte – che negli ultimi mesi ha suscitato l’interesse di altri player del settore come Granarolo e la Centrale del latte di Torino – vede il Comune di Firenze come primo socio (42,858%), seguito da Fidi Toscana (23,892%), Comune di Pistoia (18,416%), Camera di Commercio di Firenze (8,069%), Area Livornese (6,759%), Bnl e Banca Cr Firenze (0,003% ciascuna).
 
31 marzo 2014