Salerno: futuro incerto per i lavoratori della Centrale. E anche per il sindaco De Luca

altAncora polemiche attorno al sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, dopo che la Corte d’Appello della città campana ha deciso di rinviare, giovedì scorso, il pronunciamento sul ricorso presentato dai legali del primo cittadino in merito alla revoca del suo mandato, ratificata dal tribunale salernitano nel novembre scorso. La motivazione che portò allora i giudici a sollevare dall’incarico il De Luca fu quella dell’incompatibilità a ricoprire due incarichi, vista la nomina dello stesso politico a sottosegretario (al ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ndr), avvenuta nel maggio dello scorso anno.

Da alcuni mesi l’esponente del PD è duramente contestato dalle opposizioni attorno al progetto di vendita di alcune delle aziende partecipate dal Comune di Salerno, tra cui spicca il nome della locale Centrale del Latte. A tale riguardo il sindaco, intervistato alla fine dello scorso mese di aprile dall’emittente televisiva locale Lira Tv, aveva confermato che un nuovo bando per la vendita era allo studio, precisando che «Renzi ha dichiarato l’intenzione di ridurre da ottomila a mille le aziende municipalizzate: se non facciamo in fretta, saremo obbligati a vendere ad un prezzo dimezzato, perché se la cessione diventa obbligatoria è ovvio che le offerte saranno a ribasso».

L’indiscrezione sulla pubblicazione di un nuovo bando era stata fatta il 25 aprile scorso dal capogruppo salernitano di Forza Italia, Giuseppe Zitarosa, secondo cui – pur di vendere – il sindaco avrebbe fatto cadere il vincolo a tutela del posto di lavoro dei dipendenti e avrebbe tolto la richiesta di garanzie sul futuro di marchio, stabilimento e gestione della distribuzione dei prodotti. Tutte tematiche da tempo al centro del duro braccio di ferro tra la direzione – in mano  a Michele Figliulo, anch’esso in quota PD – e le parti sociali, nel corso delle agitazioni dei mesi scorsi e sulle quali, in caso di conferma, si preannunciano nuove barricate.

L’ultimo in ordine di tempo a scagliarsi contro le scelte di De Luca è stato, la settimana scorsa, il pentastellato Girolamo Pisano, secondo cui «il “decaduto” continua a fare grandi danni a Salerno ed a dimostrare di essere l’unico vero nemico della città. Il nuovo bando per la vendita della Centrale del Latte», ha argomentato il parlamentare grillino, «è davvero un bel regalo ai cinquanta dipendenti dell’azienda: lavoratori che sarebbero tutelati soltanto per tre anni, andando contro a quanto fu stabilito dal consiglio comunale, che in passato aveva  deliberato l’obbligo di tutela dei posti di lavoro senza scadenze temporali».

12 maggio 2014