La strana settimana della Mozzarella Dop, a cavallo tra show cooking e cronaca nera

  Qualcuno lo ha definito uno “scherzo del destino”; altri hanno insistito sul tasto del “the show must go on”, fatto sta che la sincronia è stata perfetta, tra la chiusura delle indagini che hanno portato all’arresto, operato dai Nas – di una banda criminale (tredici persone, tra titolari, dipendenti e collaboratori dell’azienda Cantile di Sparanise) e il più atteso evento dedicato al primo comparto lattiero-caseario campano. Stiamo parlando de “Le Strade della Mozzarella” che, dal 2007 ad oggi, anno dopo anno sta confermando la bontà della sua formula: una kermesse professionale basata sugli show cooking d’autore, che, giunta alla sua ottava edizione, ha scelto il contesto di maggior prestigio presente a Paestum Capaccio – il Savoy Beach Hotel – e coinvolto, tra i protagonisti, tanti e autorevoli ospiti stranieri.

Una delle suadenti immagini prodotte dalla Cantile per promuovere le proprie mozzarelle taroccate. Mai fidarsi troppo della pubblicità!Certo, una data diversa non sarebbe stata male, ad averlo saputo prima, per il bell’evento creato da Barbara Guerra e Albert Sapere: magari qualche giorno prima di quel maledetto 12 maggio, data fatidica in cui le maggiori testate e agenzie di stampa – dapprima quelle italiane, poi del mondo intero – hanno tuonato sull’ennesimo caso di mozzarella-criminale. Un caso isolato, si badi bene, che oltre a toccare i consumatori, riguarda la salute pubblica e ferisce i tanti e onesti produttori e allevatori del comparto bufalino. Una vicenda eclatante quanto complessa nella sua macchinazione (chi ha ingegnato la frode ha coinvolto figure professionali esterne, disposte a taroccare persino le analisi di laboratorio per coprire la frode: leggi qui), che stavolta ha avuto l’aggravante di superare gli italici confini, coinvolgendo grandi catene distributive e consumatori stranieri (leggi qui).

Mentre la notizia della grave vicenda rimbalzava di testata in testata e di Paese in Paese, assumendo un’eco ed un’enfasi assai gravi (diversi giornali, anche di prestigio come il Daily Mail, l’hanno accostata all’olio extravergine italiano taroccato, sottolineando che quando c’è l’Italia di mezzo c’è poco da fidarsi, ndr), all’interno del lussuoso albergo, e per tre lunghi giorni, si è vissuta una situazione per molti versi “sospesa”. In un clima che mal combinava la realtà di ciò che ormai doveva andare in scena (nell’evento) con la realtà reale, quella della cronaca nera, tra uno spadellamento d’autore e l’ennesima voce su chi sia stato e come e il “cosa” fosse accaduto davvero “là fuori”. E se è vero com’è vero che non se ne poteva non parlare, è stato Davide Scabin a farlo, con ironia invero un po’ sabauda, ma toccando i punti giusti della questione: “In un comparto tra i più seri”, ha detto in sostanza il patron del Combal Zero di Rivoli, “con un prodotto di questa straordinaria eccellenza, la macchia di uno non può e non deve danneggiare tutti gli altri”. E dal dire al fare (niente da eccepire: i cuochi son più bravi a fare che a dire) il noto chef piemontese l’ha buttata sui cromatismi, sfornando – come poteva essere diversamente, conoscendolo? – una mozzarella rosa, elaborata con le fragole, in una evidente allusione alle più “sfortunate” mozzarelle blu che tanto fortemente hanno conquistato l’italico immaginario collettivo.

Fatto sta che non appena spenti i riflettori sulla kermesse culinaria (ben presentata qui, in un’intervista al suo principale artefice), senza che neanche ci fosse il tempo di rifiatare, ecco che tutt’attorno hanno ripreso a cantare – e a tuonare – i vari personaggi che tanto hanno fatto adirare nelle passate settimane il direttore del consorzio Antonio Lucisano, dagli esponenti delle confederazioni agricole ai politici campani di diverse bandiere, ognuno con la sua ricetta, ognuno con il tono del “lo dicevo io”.

Campagna elettorale a parte, va registrata la presa di posizione di Coldiretti, che attraverso il portale della propria “Impresa Giovani” ha insistito sul tasto della “grave responsabilità per non aver ancora provveduto alla realizzazione della misura di separazione della filiera di produzione della mozzarella”, “registrata come denominazione di origine prevista a partire da una disposizione del 2008 e via via oggetto di rinvio”. “Finché questa separazione non sarà adottata”, ha sentenziato l’ala giovane della confederazione agricola riferendosi al caso della Cantile,  “resteranno molto complesse tutte le forme di controllo rispetto all’impiego di cagliate di diversa provenienza”.

Nel mondo della politica, tra le tante illazioni e un briciolo di speculazione elettorale, si sono fatte notare in questi giorni due prese di posizione di qualche rilevanza, una degli onorevoli Dem Nicodemo Oliverio e Colomba Mongiello (leggi qui), che hanno richiesto al Mipaaf di chiarire aspetti poco limpidi della vicenda (la Cantile sarebbe tra le aziende segnalate dal consorzio al ministero già anni fa, senza che nessuna azione “correttiva” o sanzionatoria venisse presa nei suoi confronti), l’altra ad opera dell’Udc Angelo Consoli, che rivolgendosi alla Giunta Caldoro l’ha accusata di non aver effettuato più controlli (leggi qui) negli ultimi due anni.

Sicurezza alimentare e gestione del territorio: il problema è sociale

Il comparto bufalino dice Di grande interesse, infine, l’incontro sui temi della Sicurezza alimentare organizzato dalla Cna sabato scorso presso il Polo Fieristico di Pastorano, in provincia di Caserta. Nella sua presentazione gli organizzatori hanno sottolineato quanto “quello della sicurezza alimentare è un settore strategico per la salute dei cittadini ma anche per la crescita economica del Paese e della Campania. Tutelare la qualità dei territori e dei nostri prodotti vale a mantenere aperta tale opportunità contro ogni speculazione e reale rischio di impoverimento sociale ed economico”. All’evento hanno partecipato Sergio Vellante, docente di ingegneria gestionale ambiente e territorio dell’Università di Napoli; Vincenzo D’Amore, responsabile settore Emergenze Agroalimentari della Asl di Caserta; Pasquale Campanile, responsabile veterinaria Asl Caserta; Giuseppe Messina, funzionario del Ministero per lo Sviluppo Economico; Vincenzo Tosti del Coordinamento Comitati “Terra dei Fuochi”; Gianni Fabbris del Coordinamento “Difesa Terre Joniche” (suo l’articolo qui pubblicato sul blog di Altragricoltura); Ovidio Marzaioli, vice-segretario Nazionale Movimento Consumatori; Antonio Manes, amministratore unico della Netsens (sistemi difesa agrometeorologica); Francesco Geremia, segretario della Cna di Caserta.

19 maggio 2014