Bufala Dop: soluzioni in arrivo con il decreto Campo Libero

La filatura della cagliata in un caseificio artigianaleGran fermento in corpo al Ministero delle Politiche agricole, nei giorni scorsi, sulla questione ambientale campana e sulle norme che regoleranno – tra le altre cose – la produzione della Mozzarella di Bufala Campana Dop. La notizia di maggior rilievo deriva dall'approvazione del decreto legge denominato "Campo Libero", passato al vaglio del Consiglio dei Ministri venerdì scorso, 13 giugno. Al centro del provvedimento, per quanto concerne il latticino di origine protetta, appare definitivamente archiviata la disposizione del doppio stabilimento introdotto con la legge n.171/2008 per separare le produzioni bufaline Dop da quelle non-Dop e vengono stabiliti metodi produttivi basati sulla tracciabilità dell'intera filiera (articolo 7 del nuovo decreto): dalla  produzione del latte, al suo trasporto, alla trasformazione, sino alla consegna e collocazione nei punti vendita.

Ad accogliere con entusiasmo il decreto legge è subito arrivata una nota stampa della Cia campana, che oltre a rivendicare il merito delle misure adottate, ha sottolineato che molte delle novità ora definite "rendono il comparto trasparente, a garanzia del fatto che nei caseifici dop entrerà solo il latte di bufala dei nostri allevatori”. «Fino ad oggi», ha sottolineato Guido Coppola, che è presidente della Cia casertana, «l’eccesso di norme e la burocrazia hanno causato confusione, danneggiando gli allevatori, soprattutto quelli che producono latte di bufala certificato per la produzione di mozzarella Dop. Questi allevatori hanno infatti visto il prezzo del latte scendere in due anni del 45%, senza alcuna differenza rispetto al latte di bufala non Dop».

Sui dettagli delle norme introdotte da "Campo Libero" (la principale è la separazione spaziale "di modello svedese” all’interno dello stesso stabilimento), segnaliamo il dettagliato e puntuale articolo di Mimmo Pelagalli sul sito web di Radio Crc, raggiungibile cliccando qui.

Al di là dei provvedimenti tecnici introdotti, si fanno notare le severe sanzioni amministrative e penali previste. Tra queste risaltano ammende raddoppiate sino a 26mila euro; sospensione della Dop con pubblicazione di annuncio sulla stampa nazionale; chiusura dello stabilimento di trasformazione sino a tre mesi.

Ci si augura che a partire da questo punto fermo uno dei prodotti orgoglio del "made in Italy" possa vivere di piena legalità e lontano dalle non poche ombre che ne hanno accompagnato la vita negli ultimi anni.

16 giugno 2014