Etichettatura: molte lacune nel questionario del Mipaaf

 

Il ministero agricolo ha avviato venerdì scorso 7 novembre una consultazione popolare sull'etichettatura degli alimenti. Grazie ad essa, è scritto nella nota stampa di lancio del Mipaaf "i consumatori, i produttori e gli operatori potranno esprimere il proprio punto di vista, rispondendo ad un questionario con 11 domande sull'importanza dell'origine e della tracciabilità dei cibi". I risultati verranno utilizzati dal Governo italiano per dare corpo ad una propria proposta che verrà presentata a Bruxelles nei prossimi giorni e che sarà propedeutica – assieme ai suggerimenti degli altri Paesi membri – al varo del nuovo Regolamento sull'etichettatura, che entrerà in vigore il 13 dicembre.

L'iniziativa fa parte delle misure del cosiddetto "Campolibero" presente nella legge di competitività e ha l'obiettivo ufficiale di coinvolgere gli italiani su una "questione decisiva come la trasparenza delle informazioni sugli alimenti". "Un ulteriore effetto della consultazione", prosegue la nota, "è allinearsi ai principi generali dell'Unione europea, dove la condivisione dei contenuti delle decisioni pubbliche costituisce da tempo una prassi consolidata".

Peccato che il questionario sia del tutto lacunoso, mancando palesemente e colpevolmente di trattare argomenti di cruciale importanza – che, è evidente, non stanno troppo a cuore ai piani alti del Palazzo – quali la natura della produzione (se intensiva o estensiva; se biodinamica), il benessere (reale) e l'alimentazione degli animali, la presenza di conservanti e coloranti, l'indicazione dei nutrienti utili in etichetta. Al tempo stesso lo spazio per la logora logica del "made in Italy" ("quale" "made in italy"? vogliamo iniziare a chiedercelo?) come garanzia di qualità è oltremodo abusata. 

«Diamo voce ai cittadini su un tema fondamentale come l'etichettatura e la trasparenza delle informazioni sul cibo», ha dichiarato il ministro Martina. «Con la consultazione pubblica che avviamo oggi gli italiani potranno esprimere per la prima volta la loro opinione sulla tracciabilità e sull'origine dei prodotti agroalimentari. Non si tratta di un questionario puro e semplice, ma di uno strumento di condivisione con i consumatori degli indirizzi politici su una materia che incide sulla vita di ogni giorno. Il nostro obiettivo è accelerare sulla legge sull'etichettatura, in linea con le nuove disposizioni dell'Unione Europea. L'etichettatura, infatti, è uno strumento importante per il patrimonio agroalimentare italiano, così come la valorizzazione dell'origine, che per il Made in Italy è fondamentale».

Tante belle parole che suonano ancora una volta piene più di buone intenzioni che d'altro. I consumatori sono avvisati: l'unico strumento per cavarsela nella giungla dei consumi è la loro stessa consapevolezza: tenetevi ben informati; è l'unico modo per sapere cosa mangiare.

10 novembre 2014

Qui la notizia sul sito del Mipaaf

Qui invece il lacunoso questionario