Parmigiano tra briciole di mercato e crisi di rappresentanza

Dopo il ripristino dell'export in Corea del Nord, avvenuto la scorsa settimana, ecco che il Consorzio di tutela della prima Dop casearia emiliana incassa l'apertura di un altro mercato minore. Grazie al provvidenziale intervento diplomatico del nostro Ministero della Salute, venerdì scorso le autorità algerine hanno infatti approvato l'apertura alle importazioni dei formaggi italiani, lasciando cadere le restrizioni di carattere sanitario esistenti.

Alla notizia, che non riguarda quindi solo il Parmigiano Reggiano, il consorzio di tutela ha dato particolare enfasi – nonostante le esigue dimensioni di quel mercato – sottolineando in una nota ufficiale che "è importante registrare il fatto che grazie ad un'azione di sistema si possono superare le barriere che ancora in tanti mercati limitano il nostro export". "Il risultato", prosegue la nota del consorzio, "è stato possibile non solo per l’impegno del Ministero della Salute ma anche grazie alla collaborazione delle autorità sanitarie della Regione Emilia Romagna, della Lombardia e di Assolatte”.

Nel frattempo però, mentre si guarda con fiducia all'estero, la situazione interna tra l'ente di tutela e i suoi associati si fa sempre più cupa. Il prezzo del formaggio è sceso ormai alla cifra record di 7€/kg, mentre le tensioni non danno segno di voler cessare. Lo riporta la Gazzetta di Reggio di sabato scorso in un articolo di Enrico Lorenzo Tidona dal titolo assai eloquente: "Parmigiano Reggiano, gli allevatori lasciano a piedi Alai".

Il piano dei tagli produttivi introdotto nel novembre scorso dal consorzio non ha quindi dato i risultati auspicati dall'ente: il ridotto volume della produzione (-800mila quintali) non è stato in grado di produrre alcuna inversione di tendenza, e soprattutto l'adesione al piano dei tagli, registrata in sede assembleare attorno ai due terzi degli associati, stenta ora a superare il 30% degli associati.

L'ipotesi del quotidiano reggiano è quella di una fronda interna che già starebbe operando per il "dopo Alai" (il mandato dell'attuale presidente scadrà nel 2016). Il prossimo consiglio direttivo del Consorzio, fissato per il meese di febbraio dovrebbe permettere di capire qualcosa di più sul tormentato futuro dell'ente.

19 gennaio 2015

Per leggere l'articolo "Parmigiano Reggiano, gli allevatori lasciano a piedi Alai" della Gazzetta di Reggio, clicca qui