Serre: facciamo chiarezza sulla recente frode delle mozzarelle

Il furgone destinato all'affumicatura delle provole, per cui si utilizzavano cartoni stampati e altri rifiutiLe cronache purtroppo non raccontano tutto. Ancora una volta un caso di frode alimentare viene parzialmente coperto da chi dovrebbe tutelare i cittadini onesti dai disonesti. I consumatori dagli "avvelenatori". A Serre, nel salernitano – il fatto risale a mercoledì scorso ed ha avuto larga enfasi – si producevano mozzarelle "senza latte", vale a dire partendo da cagliate di origine non meglio accertata, forse estera. Usiamo il verbo al passato ma il problema è qui tra noi, nell'impossibilità di arbitrio a cui ci costringe la mancanza di un nome, di un viso, di un colpevole a cui attribuire il reato di frode alimentare. Per non parlare di quello ambientale, relativo alla combustione di rifiuti (cartoni e non solo, a quanto pare) utilizzati per l'affumicatura delle provole.
 

Serre: il fermo immagine del video dei Nas mostra chiaramente la sagoma del marchio del caseificio "pirata": un ovale giallino a cui è sovrapposto un grappo verde con scritta. Non si riesce a capire di quale caseificio si tratti ma si capisce perfettamente a chi non appartieneLa vicenda ha avuto larga eco sui media nazionali (leggi qui e qui), ed è rimbalzata poi con grande enfasi sui social network dove, al di là dell'indignazione per il fatto in sé stesso, è emersa la rabbia dei tanti che avrebbero voluto "solo" il nome. E che in mancanza di un'identità esatta del malfattore saranno portati – nel dubbio, extrema ratio – a depennare tutti i produttori di Serre (non è una congettura: in molti lo hanno scritto, su Facebook e Twitter, e lo faranno, ndr), "punendo", con il boicottaggio degli acquisti, anche i buoni e gli ottimi produttori che in quel territorio di certo non mancano.

Il marchio da noi estratto dal video dei Nas. Purtroppo non si legge il nome del caseificio sequestrato, ma si riesce a capire, tramite il confronto, quali caseifici non sono coinvolti nella frodeDal canto nostro, sollecitati dalle richieste di alcuni nostri lettori e in particolare dai dubbi di chi aveva letto proprio qui e qui di un produttore d'eccellenza di quel comune da noi più volte citato, siamo andati ad investigare per conto nostro. Per quel poco che ci era dato fare e sapere, abbiamo così individuato – nel video diffuso dai Carabinieri dei Nas – un marchio dell'azienda ora chiusa per frode. Un marchio (nella foto qui sopra) che è riconoscibile per forma e per colore, ma in cui purtroppo non si legge il nome del produttore.
 
Il confronto con i marchi degli altri caseifici presenti nello stesso comune (foto in basso nella pagina) ci permette però di aiutare i nostri lettori a capire, per "differenza", quali aziende non sono state coinvolte nella frode e di riportare così un minimo di tranquillità in una parte dei consumatori.
 
A quanti ci hanno chiesto se le mozzarelle "incriminate" fossero di latte bufalino o vaccino rispondiamo che non è dato saperlo, non essendo questo elemento stato dichiarato dalle autorità competenti. Di sicuro in passato l'azienda incriminata produceva latticini da latte di bufala, poi – per varie vicissitudini in cui era occorsa – si dice che sia passata a produrre anche (o forse solo) da latte vaccino. E che di sicuro si sia orientata a mercati distinti e distanti da quello locale. Un sospiro di sollievo lo possono tirare proprio i consumatori del salernitano. Gli altri, con un poco di memoria visiva, hanno più di un aiuto.
 
Buona mozzarella "giusta" a tutti, allora!
 
26 gennaio 2015
 
Per approfondire, leggi qui e qui le reazioni degli "altri"
 
 
Casearia Sab La Bufalina
Caseificio Domenico Romagnuolo
 
 
 
Caseificio F.lli Cicatelli
Caseificio La Villanella