Martina: ”Antitrust contro le pratiche sleali della filiera latte”

Il ministro Maurizio Martina - foto Marco Biagiotti®A meno di due mesi dal temine del regime delle quote latte, fervono i tentativi del Governo per riorganizzare la filiera e per dare delle nuove prospettive al settore lattiero-caseario. In questa direzione si è tenuto mercoledì scorso 11 febbraio un vertice presso il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali a cui hanno partecipato, oltre al ministro Martina, anche gli assessori all’agricoltura delle Regioni Lombardia, Gianni Fava, del Lazio, Sonia Ricci, della Campania, Daniela Nugnes, della Puglia, Fabrizio Nardoni, del Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello, e dell’Emilia Romagna, Simona Caselli. Non potevano mancare le delegazioni delle principali organizzazioni agricole e industriali del comparto, che stanno vivendo, com'è naturale che sia, il momento di massima impopolarità mai vissuto sinora.

Nel corso della riunione il ministro ha presentato le misure per rilanciare quello che è stato definito "il rafforzamento dell’organizzazione economica della produzione agricola e dell’interprofessione nella filiera lattiero-casearia". Il ministro ha anche reso noto di aver scritto al Commissario all’Agricoltura Ue Phil Hogan chiedendo di prevedere la rateizzazione senza interessi delle eventuali multe per le quote latte dell’ultima campagna.

«Dobbiamo dare una svolta ai rapporti nel settore del latte», ha esordito Martina, «e superare degli ostacoli strutturali che da anni ci trasciniamo e che penalizzano soprattutto gli allevatori. Abbiamo proposto due scelte di fondo per la filiera: vogliamo rafforzare l’organizzazione economica della produzione agricola e dell’interprofessionalità contrattuale, e allo stesso tempo riformare il decreto ministeriale di applicazione del "pacchetto latte" per affrontare la grave situazione attuale».

«Per questo», ha proseguito il ministro, «intendiamo rafforzare la collaborazione tra ministero e Antitrust, per dare piena attuazione alle previsioni dell’art. 62 della legge 27/2012. Il Mipaaf, con la collaborazione tecnica di Ismea, provvederà ad effettuare un monitoraggio periodico sulle principali classi di prodotti agricoli, attenzionando l’andamento dei costi medi di produzione, dei prezzi dei prodotti pagati ai produttori agricoli e dei prezzi dei prodotti praticati al consumatore. Laddove si riscontrassero, anche nel settore del latte, delle pratiche sleali siamo pronti a procedere con le dovute segnalazioni all’Autorità garante per il mercato e la concorrenza». 

Nella riforma del decreto sul "pacchetto latte" verranno inserite due novità principali tese ad offrire maggiori garanzie contrattuali per i produttori, insieme all’istituzione di una Commissione interprofessionale del Latte, con esperti rappresentanti della filiera, alla quale affidare il compito di indicare le buone pratiche, le tendenze dei prezzi e dei costi di produzione. «Sul fronte dell’etichettatura», ha sottolineato il ministro, «abbiamo proposto alla filiera di dare un’informazione chiara ed omogenea ai consumatori sul luogo di mungitura. Il ministero è pronto a supportare questa iniziativa con una specifica campagna di promozione».

Inoltre, l'emanazione di un prossimo decreto ministeriale tenterà di innovare il precedente d.l. sul pacchetto latte (ottobre 2012) con l’introduzione obbligatoria di clausole di garanzia nei contratti, con particolare riguardo alla loro durata e al rispetto del principio di buona prassi, fondato su un equilibrato rapporto tra andamento dei prezzi al pubblico e l'andamento dei costi di produzione. Al tempo stesso è previsto un intervento sul sistema delle sanzioni per i casi di inosservanza del nuovo decreto sulle relazioni contrattuali nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari.

"Punto di arrivo di questo percorso", assicurano al ministero agricolo, "sarà un intervento normativo teso a introdurre un’interprofessione in cui siano regolati in maniera chiara gli ambiti di intervento e le modalità di partecipazione e di funzionamento". Infine, il ministero sta predisponendo il decreto ministeriale di attuazione "Fondo latte di qualità" che verrà prossimamente presentato agli operatori della filiera. "Specifica attenzione", assicurano al dicastero di via XX Settembre, "è stata data al progetto “Latte nelle scuole” che partirà nel 2016". Il ministro ha inoltre ribadito «l’importanza del sostegno alle produzioni dei comuni di montagna, attraverso l’indicazione facoltativa di qualità “prodotto di montagna” sulle confezioni, per una più completa informazione al consumatore».

Peccato che le diciture "alta qualità" (ne abbiamo parlato qui) e "di montagna" (sopra i 600mt sldm al Nord, sopra i 700mt sldm al Centro-Sud, ma fatto come?) siano poco più che dei semplici luoghi comuni.

16 febbraio 2015