Latte: Antitrust in azione contro le pratiche sleali dell’industria

Chissà mai che non ci sia un nesso tra i proclami d'intervento fatti dal ministro Maurizio Martina mesi fa contro le speculazioni industriali a danno dei produttori di latte (leggi qui) e l'avvio di una indagine conoscitiva annunciata mercoledì scorso 6 maggio dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

L'ente presieduto da Giovanni Pitruzzella ha infatti deciso di investigare su quattro aspetti salienti che regolano la domanda e l'offerta nel settore: le dinamiche contrattuali con cui si determinano le condizioni di acquisto e di vendita sia del latte crudo – alla stalla – sia dei prodotti finiti, i cosiddetti "meccanismi di trasmissione" dei prezzi lungo l'intera filiera, la rilevanza ai sensi della normativa antitrust delle condotte degli operatori nella contrattazione, e infine il livello di concorrenza esistente tra operatori presenti sul mercato.

L'indagine dell'Antitrust giunge in un momento di profondi mutamenti del comparto lattiero-caseario, dovuti principalmente alla fine del regime delle quote latte, avvenuta il 1° aprile scorso. "In un siffatto contesto", spiega una nota stampa dell'Agcm, "le associazioni degli allevatori lamentano la scarsa correlazione tra l'andamento dei prezzi al consumo e il prezzo corrisposto agli allevatori stessi per la vendita del latte crudo". Prezzo "che ha fatto registrare una drastica riduzione negli ultimi mesi".

Che qualcosa non vada nel settore è faccenda assai nota, se è vero com'è vero che tra il prezzo di acquisto alla stalla e il prezzo di vendita al consumatore da tempo immemorabile si registrano differenze superiori anche al 300%. Di recente, prendendo in esame la situazione vigente in Lombardia (regione che produce il 40% del latte nazionale), si è registrato un crollo del prezzo alla stalla, passato dai 44€/ettolitro del giugno scorso agli attuali 36,5€, con un andamento opposto sul prezzo al dettaglio, passato negli stessi mesi da 1,37 a 1,49€/lt.

L'iniziativa dell'Antitrust italiana giunge a pochi mesi di distanza dai provvedimenti disposti dalle authority francese e spagnola (ne parlammo all'inizio dello scorso marzo, leggi qui) contro alcuni dei maggiori gruppi del settore (in parte presenti anche in Italia): 193 milioni di euro comminati ad undici aziende dall'ente parigino; 88 milioni di euro ad altrettante industrie iberiche. Tra i nomi emersi in queste due attività sanzionatorie figurano Lactalis e Danone, tra i protagonisti del mercato lattiero-caseario anche nel nostro Paese.

Infine, lo precisa l'Agcm nella sua nota stampa, c'è da sottolineare che "sotto un profilo normativo sono di recente intervenute importanti novità, tanto a livello comunitario quanto a livello nazionale: tra di esse il decreto legge urgente per il rilancio dei settori agricoli in crisi, che contiene specifiche misure a tutela della filiera del latte". Forse grazie anche a queste si sarebbe venuto a modificare l'atteggiamento di cronica indulgenza che la nostra amministrazione ha sempre avuto nei confronti della lobby industriale del settore.

11 maggio 2015