16 luglio 2009 – Tre anni e mezzo di carcere per aver truffato lo Stato Italiano e l’Unione Europea, vale a dire noi contribuenti. È questa la condanna inflitta ieri dal Tribunale Penale di Saluzzo, in provincia di Cuneo, al leghista Giovanni Robusti.
Robusti, già parlamentare della Repubblica Italiana ed europarlamentare, nonché capopopolo dei Cobas del latte, è stato giudicato reo di aver creato e alimentato un sistema illegale per vendere latte in nero, aggirando il regime delle quote latte.
I giudici del tribunale piemontese hanno condannato a pene minori (da 18 a 4 mesi) altri cinquantaquattro imputati – per lo più allevatori e rappresentanti legali di cooperative zootecniche – e assolto la commercialista delle cooperative, Cristina Maestri.
La frode, che secondo le indagini ammonterebbe almeno a 240 milioni di Euro, si basava sull’attività della cooperativa Savoia, fondata da Robusti, e sulla costituzione di cooperative-fantasma che avevano la sola funzione di legittimare il latte fuori quota vendendolo a caseifici risultati sinora estranei alla frode.
Quello di ieri a Saluzzo è il primo processo mai tenutosi in Europa per frode nell’ambito del sistema delle quote latte. Per il principale accusato, il pubblico ministero Maurizio Ascione aveva richiesto una condanna a dieci anni, comprendendo in essa gli estremi dell’associazione a delinquere.