Il Mugello inizia il suo cammino verso un “Latte Sostenibile”

Il Latte Sostenibile di Mukki Latte rappresentato graficamente nei suoi cinque punti crucialiIl settore del latte alimentare è in crisi, si sa. Le vendite in progressiva diminuzione, le centrali del latte a carattere territoriale sono state in larga parte fagocitate dalle "firme" industriali del settore, Parmalat in primo luogo. Come se nulla fosse, si sono aggiunte negli ultimi due anni nuove problematiche, non ultima quella delle dismissioni delle amministrazioni pubbliche dal controllo delle partecipate (Brescia, Salerno, Roma, Firenze) attraverso vicende in parte analoghe tra di loro ma nel dettaglio ben diverse l'una dall'altra ma tutte destinate a lasciare un segno negativo per allevatori e consumatori.

Ultima e tribolata vicenda, quella della Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno (marchio Mukki Latte), che dopo aver rischiato di essere assorbita prima dalla Granarolo (ne parlammo qui), poi dalla Alival, sta volgendo verso una fusione con la Centrale del Latte di Torino che non convince tutti sui temi della tutela dell'occupazione, della salvaguardia della filiera e dello sviluppo industriale. Convince – meno che mai – quei produttori che si ritengono il fiore all'occhiello della produzione toscana – i ventinove conferitori di Mukki Latte del Mugello – che hanno puntato i piedi, voluto e ottenuto un piano per la valorizzazione del loro prodotto. Detto fatto, il lavoro sottotraccia tessuto per loro per alcuni mesi e che ha coinvolto le Università di Firenze e Pisa, sta sfociando finalmente nel progetto del "Latte Sostenibile".

Un momento della presentazione del Latte Sostenibile nel corso della 35esima Fiera Agricola Mugellana - foto dalla pagina Fcebook di Fiera Mugellana®A raccontarlo è stata l'azienda stessa, che nella giornata inaugurale della 35esima Fiera Agricola Mugellana, giovedì scorso 11 giugno, ha presentato il progetto "Latte Mukki Selezione Mugello, un Latte Sostenibile", ormai definito, a quanto sembra, in ogni particolare. "Tutti intorno ad un tavolo", spiega una nota stampa dell'azienda, "i protagonisti del progetto hanno spiegato come sarà il futuro della filiera del latte" del territorio più settentrionale della provincia di Firenze. Allevatori, rappresentanti della Centrale del Latte di Firenze, dell'Università di Pisa e di associazioni di categoria si sono confrontati pubblicamente sui temi di un presente che ruota attorno ad "un latte di eccellenza prodotto nel rispetto di cinque valori fondamentali: la conservazione della biodiversità, il benessere animale, le qualità nutrizionali del latte, la sostenibilità ambientale e l'impatto socio-economico".

Il futuro per cui i protagonisti di questo ambizioso progetto s'impegneranno è quello di "una filiera sempre più verde, capace di mitigare da sola gli impatti della produzione di latte attraverso l'aumento delle aree verdi in grado di assorbire la CO2 prodotta". "Un maggiore appeal del lavoro dell'allevamento zootecnico", hanno proseguito poi gli interessati, pensando al futuro, "faciliterà il ricambio generazionale" (l'età media è ora sopra i 55 anni, ndr), "mentre la responsabilità sociale che caratterizza la filiera del latte in questo territorio, aprirà le porte alla creazione di posti di lavoro diretti e indiretti e all'inclusione sociale".

Il rispetto della tradizione e delle conoscenze in agricoltura dovrà garantire la tutela dell'identità della filiera, anche se la ricerca e l'innovazione (andrebbero usati sempre "cum grano salis") stanno già contribuendo al miglioramento del cosiddetto benessere degli animali, delle qualità del latte e della tutela del territorio.

I dati attuali e gli obiettivi dichiarati per il 2016 dal progetto Latte Sostenibile per ciò che concerne la Sicurezza alimentare e le Qualità nutrizionali. I consumatori sapranno tenerle d'occhio? Noi sì

 

Tutto ciò si è già tradotto nella riformulazione dell'alimentazione delle bovine, che dovrebbe presto abbandonare una logica largamente ispirata al "modello padano" per rivolgersi verso una coltivazione di foraggi e cereali che persegua fini qualitativi (si spera vengano esclusi la soia e gli ogm in genere), attraverso il recupero delle buone pratiche agricole, un migliore utilizzo delle risorse naturali e delle fonti rinnovabili.

Il progetto ha già un suo sito web  – www.lattesostenibile.it – completo di molti documenti ma non ancora di un vero e proprio disciplinare (si spera venga inserito quanto prima). Tra di essi, salta all'occhio la "Carta degli impegni di filiera" in cui, a ben cercarli (sono in fondo al documento), sono indicati i valori che contano – aflatossine, Cla, rapporto Omega6/Omega3 e rapporto Acidi grassi saturi a media catena/Acidi grassi saturi totali – e gli obiettivi per il 2016. A ben guardarli, la realtà mugellana ha ancora davanti a sé un buon cammino da fare prima di parlare di eccellenza, ma da una parte la guida delle Università locali e dall'altra il dichiarato impegno a divulgare i miglioramenti in programma lasciano ben sperare ad un futuro in cui una nuova realtà vada ad aggiungersi a quelle del Latte Nobile, che sinora rappresenta il riferimento in termini di qualità reale nel campo del latte alimentare.

Interessante, nel sito web, la disponibilità di un dizionario articolato su oltre 50 termini; tra di essi saltano agli occhi gli "Acidi grassi saturi" e "insaturi", il "Cla", l'"Erba", gli "Omega 3" e gli "Omega 6", le "Qualità nutrizionali del latte" e le "Tecniche zootecniche". Da quest'ultima voce si evince che l'alimentazione delle bovine prevederà delle integrazioni con semi di lino estrusi, una soluzione che si spera venga praticata unicamente nella stagione in cui l'alimentazione verde è carente e nei casi di stretta necessità. Oltre a poter dare qualche problemino a livello ruminale, una razione con tale alimento rischia di produrre benefici sul solo Cla, portando alla produzione di latti sbilanciati sugli altri fattori di rilievo (Omega3/Omega6; acidi grassi saturi a media catena/acidi grassi saturi totali).

I responsabili della Centrale del Latte intervenuti alla presentazione del "Latte Sostenibile" hanno dichiarato che verrà facilitata la partecipazione dei cittadini e dell'opinione pubblica a questo progetto, attraverso la pubblicazione online di tutti i documenti che lo riguardano. La tabella dei dati attuali e degli obiettivi per il 2016 è stata qui da noi riprodotta per ciò che concerne i dati relativi alla "Sicurezza alimentare" e alle "Qualità nutrizionali". Chi volesse scaricare il documento ("Carta degli impegni di filiera") può cliccare qui. Dal canto nostro speriamo sinceramente di poter riscontrare nel prossimo futuro tutti i traguardi che il progetto ambisce a raggiungere.

15 giugno 2015