È certo: la Bufala Dop si farà (anche) con il latte congelato

altL'arrivo dell'estate coincide – ancora una volta – per la mozzarella Dop con una pioggia di articoli promozionali sui media, con eventi e iniziative, e mentre il mercato continua in questa stagione a chiedere più mozzarella di quanta se ne produca, da qualche parte c'è chi si arrovella il cervello per piegare la natura ai desideri dell'industria, aumentare l'efficienza delle lattifere e garantire un po' di latte in più ai trasformatori. (Vota il sondaggio!)

Tutto ciò per il vecchio problema che vede le richieste di mercato impennarsi quando di latte ce ne sarebbe poco. Qualche lieve miglioramento per i produttori è stato introdotto con le discutibili pratiche del seme sessato e della destagionalizzazione dei parti. Ma anche così non va: i produttivisti spingono da tempo affinché il disciplinare venga modificato, introducendo tra le altre novità la possibilità di congelare il latte invernale (spesso in esubero) per utilizzarlo nella stagione estiva.

Siamo certi che il congelamento del latte non comporti altre modifiche dello stesso oltre l'aumento di volume? - foto Realdocrorstu©E così, a pochi giorni dalla visita che il viceministro giapponese ha compiuto in alcune realtà bufaline della Piana del Sele, e che ha offerto l'occasione agli emissari del Ministero agricolo di rinfrescare i contatti con il consorzio, ecco che Corrado Martinangelo, coordinatore all'interno del Mipaaf del tavolo nazionale della filiera bufalina si pronuncia a favore della «necessità di apportare delle modifiche alle normative». Secondo Martinangelo – che è stretto collaboratore ministro Martina – «il disciplinare di produzione risulta ormai essere inadeguato alle esigenze della filiera e soprattutto non è in grado di assecondare le enormi opportunità che, specie presso i mercati esteri, il prodotto ha». Lampante il riferimento alle questioni intavolate con gli illustri ospiti giapponesi. Meno limpido l'uso di latte congelato per la produzione di un latticino Dop.

La questione è stata all'ordine del giorno nell'assemblea generale del Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana, svoltasi mercoledì scorso 24 giugno, presso la sede dell'ente di tutela. "L'assemblea generale", racconta un comunicato stampa del consorzio, è un importante "appuntamento annuale che consente di fare il punto della situazione e di raccontare a soci, istituzioni e media, quanto si è fatto e quanto si ha intenzione di fare".

«Rispetto a quando il disciplinare è stato redatto», ha dichiarato il presidente Domenico Raimondo, «è cambiato il mondo e il mercato, sono cambiati gli spazi e le tempistiche, per cui appare paradossale che un prodotto richiesto in tutti gli angoli del mondo non possa soddisfare questa richiesta per dei vincoli ormai obsoleti». Tipicità, tradizione, culture ancestrali sono così immolate sull'altare del profitto.

La nota stampa prosegue parlando di "modifiche necessarie per ridare slancio alla filiera e sfruttare fino in fondo le grandi potenzialità che il sistema di produzione europeo offre ai prodotti ad indicazione geografica". A supportare questa tesi il consorzio adduce le dichiarazioni di Pier Maria Saccani, Segretario di Aicig (Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche), secondo cui il «sistema delle Indicazioni Geografiche è strategico» per una «realtà più strutturata», «locomotiva del comparto agricolo del Centro-Sud» e di Vittorio Sangiorgio, vicepresidente di Coldiretti Campania, che ha dichiarato come «in questo momento più che mai è importante la coesione di una filiera basilare per l’intero sistema-Campania». «Una realtà, ha proseguito Sangiorgio, «con cui Coldiretti ribadisce la propria volontà di collaborare in tutti i modi possibili».

Mentre il presidente Raimondo concludeva le dichiarazioni di rito sul trend e le prospettive dei mercati estero e italiano (leggi qui), il giornalista Mimmo Pelagalli (che del consorzio è stato per anni il responsabile dell'ufficio stampa) dava conferma  sulle pagine di Agronotizie dell'epilogo tanto agognato dalla parte industriale del comparto (e da quella voluto) e che tanta inevitabile ritrosia troverà sul mercato del consumo consapevole: il suo articolo "Mozzarella di bufala campana Dop, via libera all'uso del latte congelato", è raggiungibile cliccando qui.

Sembrerebbero quindi venute a cadere le affermazioni rilasciate la settimana scorsa alla stampa da Stefano Graziano, presidente regionale del Partito Democratico secondo cui (leggi qui) «non c'è stato parere positivo da parte della Regione Campania in merito all'utilizzo del latte congelato per la produzione della mozzarella Dop» e «c'è un tavolo tecnico in atto in Regione Campania ma al momento non è stata raggiunta un'intesa in quanto non si è ancora entrati nel merito della questione».

Alle differenze tra latte fresco e latte congelato nella produzione di latticini e formaggi la nostra rubrica tecnica dedicherà un articolo alla ripresa delle pubblicazioni, dopo la consueta pausa estiva.

29 giugno 2015

 

La Mozzarella di Bufala Campana consentirà l'uso di latte congelato, purché proveniente dall'areale della Dop. Sei d'accordo? (10.07-09.09.2015)
{acepolls 1}

Nota: per altri dettagli, clicca sul titolo del sondaggio!