Senza dubbio sono alimenti fatti come Cristo comanda, o forse solo come papa Bergoglio vuole che sia. Vale a dire «in maniera tradizionale, più che biologica». Lo ha sottolineato Osvaldo Gianoli, direttore delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, parlando dei prodotti che – con l'apertura della tenuta di Castel Gandolfo ai turisti – verranno venduti al pubblico che visiterà i cinquantacinque ettari della residenza estiva dei Papi.
L'apertura ufficiale del pontificio spaccio dell'azienda agricola papalina è avvenuta ufficialmente sabato scorso 12 settembre, con l'inaugurazione del collegamento ferroviario che unisce la Città del Vaticano alle tenute dei pontefici. L'iniziativa, in linea con la ventata di novità introdotte dall'attuale pontefice, coincide con l'apertura al pubblico (la visita è guidata) di tutta la proprietà (ad esclusione degli alloggi del papa), composta da 30 ettari di giardino rustico e 25 destinati all'azienda agricola, che comprende terreni coltivati, agrumeti, un oliveto, una vigna ed ampi spazi per gli allevamenti. Ad "abitarli" sono due struzzi e alcuni conigli, a cui si aggiungono sessanta polli da carne, quattrocento galline ovaiole, e un po' di capponi. Per finire, le arnie delle api per il miele e la pappa reale.
Il locale mungitura e il caseificio
Infine, il corpo centrale della struttura, con il locale di mungitura per venticinque vacche (l'azienda possiede ottanta frisone, in parte in lattazione), dal cui latte si ricavano ogni giorno, oltre a un poco di latte alimentare, anche gli yogurt e i formaggi freschi. La promozione, come ogni volta che il Vaticano o il papa fanno qualcosa, è e sarà enorme e poiché l'azienda agricola entrerà a far parte del percorso di visita delle Ville, l'olio, il vino, il latte, le uova e i formaggi del Vaticano, finora riservati ai lavoratori dello Stato Pontificio e al supermercato interno della Città del Vaticano, verranno di certo proposti in degustazione e acquistati dai visitatori.
Quale sarà l'impatto sul mercato delle piccole produzioni di qualità del Lazio è facile da immaginare: un po' per curiosità, un po' per "fede" e un altro poco perché – a forza di acquistare – si proverà l'ebrezza di fare qualcosa di unico e di grande, l'iniziativa è destinata a far segnare una flessione nelle vendite di chi con le proprie produzioni agricole ci campa, a volte persino a fatica.
La colazione del papa
Ad ogni buon conto, l'apertura – da tempo annunciata – è finalmente avvenuta, e larga parte dell'editoria – nazionale e non – di attualità o meno, ha colto l'occasione per raccontare amenità riposte in cassaforte da chissà quanto tempo (se ne iniziò a parlare nel 2014). Tra di essi, il femminile Vanity Fair.com, ha pubblicato venerdì scorso 11 settembre, un articolo intitolato "A casa" del Papa (e in fattoria)", raccontando tra le altre cose, la colazione di Bergoglio, attraverso le parole del casaro Emilio, in servizio per le tenute pontificie da ben trentatré anni. Secondo Emilio, papa Bergoglio è solito fare colazione con "una tazza di latte parzialmente scremato e un po’ di ricotta fresca…".
"Grazie ad una sala mungitura moderna", prosegue il racconto di Emilio a VanityFair, «che consente al latte appena munto di essere in busta dopo 15 metri, si garantisce un prodotto di altissima qualità. Inconfondibile, nel suo cartone tutto bianco e giallo, come i colori del vessillo della Città del Vaticano. 1.300 litri di latte al giorno prodotti, yogurt alla frutta, ricotta, stracchino, mozzarella e caciocavallo. Formaggi senza conservanti e leggerissimi, perché le vacche sante si nutrono solamente di fieno della fattoria, di erba medica e di mangimi secchi…". Peccato non possano pascolare, come sarebbe giusto che fosse se davvero si trattasse di vacche in odor di santità.
Prezzi popolari
A detta di VanityFair, "i prodotti del marchio “Fattoria Ville Pontificie” rispetto all’altissima qualità che viene garantita hanno prezzi che possono dirsi persino popolari (i formaggi stagionati e freschi, intorno ai 9 euro al chilo; il latte, 1,60 al litro; il pollo ruspante, 8,50 euro al chilo e lo yogurt, 40 centesimi di euro).
14 settembre 2015
Per approfondire: Leggi qui l'articolo di VanityFair "A casa" del Papa (e in fattoria)"
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