Sardegna all’Expo. Pigliaru: ”diversificare le produzioni casearie”

Il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, in un'immagine tratta da un video Nextmed©Una presenza di tutto rilievo quella della Regione Sardegna all'Expo di Milano. Tra le varie iniziative, un particolare risalto lo ha avuto la tavola rotonda “Strategie di mercato delle eccellenze del comparto lattiero caseario”, a cui hanno partecipato il presidente della Regione Francesco Pigliaru e il suo assessore all’Industria, Maria Grazia Piras. Nel corso dell'incontro, i due esponenti dell'amministrazione dell'isola hanno definito un ritratto del comparto lattiero-caseario, spingendosi a disegnare le prospettive per il medio termine.

«Il potenziale che ha l'agroalimentare è gigantesco per l'Italia e ancor di più per la Sardegna», ha esordito Pigliaru, «che sinora ha sfruttato in minima parte questo potenziale. La nostra regione può superare i suoi problemi di sviluppo puntando proprio sull'agroalimentare e i suoi mercati crescenti. La tutela e la commercializzazione sono state le parole chiave di questo incontro, e per noi sono fondamentali. Ma almeno altrettanto importante è organizzare la produzione, superare l'attuale frammentazione e la piccola dimensione che troppo spesso caratterizza la nostra proposta».

«La nostra strategia», ha proseguito il presidente della Regione Sardegna, «punta all'internazionalizzazione. Lavoriamo per consolidare ciò che già esiste e attraverso strategie di commercializzazione e distribuzione accompagniamo le imprese che ancora non esportano». 

«C'è spazio per tutti», ha aggiunto Pigliaru, «ma è fondamentale superare quella omogeneità che troppo facilmente scivola nella mediocrità. È giusto differenziare l'offerta, l'importante è che il consumatore sia sempre correttamente informato e possa fare delle scelte consapevoli».

Dal canto suo l'assessore Piras ha invece sottolineato l'aspetto dell'internazionalizzazione, in campo lattiero-caseario: «I gusti dei consumatori», ha esordito Piras, «stanno cambiando. In Europa, ad esempio, si va verso un consumo molto più "light" rispetto al passato. E dal canto nostro stiamo fronteggiando questi cambiamenti. Ciò ci deve spingere a far conoscere la nostra cultura alimentare all’estero e a studiare tanto quella dei mercati in cui siamo già presenti quanto quella dei mercati in cui vogliamo insediarci».

Dopotutto, l’agroalimentare è una delle principali voci dell'export dell'isola – circa il 14% – che dopo anni di congiuntura economica internazionale, ha recuperato oggi posizioni importanti. «Per favorire l’internazionalizzazione», ha aggiunto Piras, la Giunta ha deciso di investire 16 milioni di euro nei prossimi tre anni. «Il nostro intervento», ha spiegato l'assessore sardo all'industria, «punterà molto sulla formazione del management, sui piani personalizzati destinati alle imprese e sull’aggregazione delle filiere e delle aziende, che permetteranno al nostro tessuto produttivo di essere più forte sui mercati storici e su quelli che andremo a conquistare».

21 settembre 2015