Problemi per il Forteto, ma per ora è solo un caso di listeria

  Qualcuno lo chiama formaggio anche se a vederla bene è una preparazione gastronomica: una sfoglia di pasta filata fresca arrotolata con prosciutto cotto e olive, a formare un cilindro, che a noi tutto ricorda tranne che un cacio. Stiamo parlando del Girellone, che per sua sventura è finito sulla cronaca nazionale a seguito di un'allerta alimentare: un lotto della sua produzione (il 40115, con scadenza 14.10.2015), venduto attraverso la rete commerciale della Coop Italia in Toscana, Lazio, Umbria e Campania, è stato ritirato dal mercato per una contaminazione da listeria monocytogens.

A produrlo è la cooperativa agricola Il Forteto di Vicchio, nel Mugello, che in un annuncio pubblicato ieri sul proprio sito web ha inteso precisare che "il lotto di cui è stato disposto il ritiro è composto da n. 28 pezzi per un totale di circa 21 kg, in parte già rientrati" e che "sono in corso ulteriori e approfondite indagini sul lotto ritirato che proseguiranno fino alla data di scadenza, atte a verificare l'effettivo rischio per la salute dei consumatori".

"Il carattere episodico di quanto avvenuto", prosegue l'azienda mugellana, "è confermato dalla totale assenza del batterio listeria negli altri formaggi a pasta filata prodotti il medesimo giorno, nello stesso turno produttivo e identificati con il medesimo lotto. Si tratta di nove tipi di prodotto diversi a base di pasta filata, tutti sottoposti ad analisi di routine per la ricerca del batterio listeria. Inoltre non è stata riscontrata presenza del patogeno nel Girellone Farcito prodotto nel turno di produzione successivo".

Dal canto suo la Coop Italia ha tempestivamente invitato la propria clientela a non consumare il prodotto e a restituire le confezioni ai punti vendita, che provvederanno al rimborso o al cambio. "Per ulteriori informazioni", prosegue la Coop, "contattare il Servizio Clienti Coop al numero 055 537 0574.

Le vicende penali e l'omertà della politica
Era tanto in effetti che del Forteto non si leggeva un granché. Nata nel 1977 con l'obbiettivo ufficiale di essere una comunità produttiva alternativa alla famiglia tradizionale, la realtà mugellana venne di fatto costruita speculando su alcune delle teorie di Don Lorenzo Milani. Inizialmente composta da trentatré giovani con gravi problemi sociali e psicologici alle spalle, la comunità crebbe sino a divenire una delle più importanti realtà rurali della provincia di Firenze. L'azienda, legata fortemente alla figura del suo fondatore Rodolfo Fiesoli, ha occupato trent'anni di cronache nere, fatte di sistematici soprusi e abusi sugli ospiti della struttura. Cronache che si sono rese oltremodo oscure ogni volta che le sue vicende si avvicinavano al mondo della politica e delle amministrazioni pubbliche.

Nel giugno scorso, finalmente, la sentenza che inchioda Fiesoli e quindici altri aguzzini ognuno alle proprie responsabilità: 17 anni e mezzo di reclusione per il fondatore della comunità. Le motivazioni con cui il Tribunale di Firenze ha condannato i responsabili parlano a chiaro, raccontando di un sistema pubblico, tra politici, amministratori e giudici, che ha “mantenuto costantemente aperta una linea di credito illimitata” verso il Forteto nonostante gli arresti, prima nel 1978 e poi nel 2012, dei vertici della cooperativa e della comunità, garantendo sovvenzioni e sostegno istituzionale.

A rompere il silenzio che grava sulla vicenda, finalmente, giovedì scorso 8 ottobre, è giunta al Governo una richiesta del M5S tesa ad instaurare una Commissione d'inchiesta parlamentare per fare luce sul sistema di coperture istituzionali e politiche che ha permesso al Forteto diventare "una cooperativa degli orrori in cui si sono consumati abusi sessuali e violenze sui minori affidati alla comunità". "Chiediamo", si legge sul blog di Beppe Grillo, "anche alla luce delle motivazioni della sentenza di condanna del Tribunale di Firenze, l'istituzione di una Commissione d'inchiesta che dovrà fare luce su tutti i responsabili delle coperture istituzionali di cui ha goduto la comunità al fine di scoprire i diversi livelli di protezione".

"Il M5S costringerà il Governo", prosegue il documento, "a spiegare le ragioni per cui non vuole provvedere al commissariamento della Cooperativa del Forteto. Il Premier dovrà spiegare se la difesa di una cooperativa può arrivare fino al punto di negare giustizia a bambini abusati e maltrattati per circa trenta anni".

12 ottobre 2015

Per saperne di più sulla misteriosi leggi qui sul sito web dell'Istituto Superiore di Sanità