Fiavé non vuole più le megastalle. Cittadini e allevatori per il dialogo

altQuella delle Giudicarie Esteriori è una parte del Trentino che in poco più di dieci anni ha visto il proprio ecosistema violato dalla folle idea – messa in pratica dall’industria con l’appoggio della politica – d’introdurre un sistema di zootecnia intensiva in un territorio fragile e altresì vocato alla valorizzazione delle proprie risorse naturali e paesaggistiche. Un lungo periodo della storia recente della regione è stato così caratterizzato da una contrapposizione tra allevatori e resto della cittadinanza (ivi inclusi gli imprenditori, turistici e non) che oggi potrebbe trovare una strada verso la pacificazione.

Il principale artefice del cambiamento, Stefano Carloni, è oggi assessore all’agricoltura del Comune di Fiavé. Grazie alla sua opera di diplomazia, iniziata nell’agosto scorso (quando era ancora un semplice consigliere comunale) e fatta di incontri e mediazioni con l’una e l’altra parte, si è giunti ora – assieme a non pochi altri cittadini e imprenditori partecipi – alla costituzione di un Tavolo permanente dell’agricoltura e della zootecnia, che si riunirà bimestralmente toccando un calendario di temi ampio ed esaustivo.

«Vorremmo mettere la qualità al posto della quantità», ha dichiarato Carloni al quotidiano Giudicarie.com nel presentare il “tavolo”. E ribadendo che per le stalle è arrivato il momento di voltare pagina: per intraprendere il percorso verso un’agricoltura più a misura d’uomo e d’ambiente, e in grado di rapportarsi con il turismo, l’ambiente e il mondo dello sport.

“L’iniziativa”, giurano a Fiavé, “prende il via da due questioni-cardine: la sostenibilità ambientale e quella economica, troppo spesso poste su piani divergenti”. Una delle questioni centrali dei programmi di riorganizzazione è legata al carico delle bovine presenti sul territorio, che dovrebbe essere portato a quattro per ettaro, in modo da ridurre sia le produzioni di mais, sia le risultanze dei reflui, entrambe altamente impattanti sul piano ambientale.

2 novembre 2015