
Gli italiani non amano i prodotti Dop e Igp, non li hanno mai amati e forse mai li ameranno. In qualsiasi banco di supermercato li si trovi, di fianco ad analoga merce – ben proposta e con caratteristiche spesso analoghe – a saltare all’occhio è una differenza di prezzo di cui il consumatore – ammesso che vi rifletta – non coglie le ragioni. Ed è proprio il fattore-prezzo che in tempo di crisi induce gli acquirenti a rinunciare sempre più al bollino europeo, a volte per questioni di calcolo – che poi diventano consuetudine – e più spesso perché i vantaggi insiti in un prodotto a marchio di protezione pare non siano ancora molto capiti dalla gente.
E allora il ministero agricolo ci riprova, con l’ennesima campagna d’informazione per il segmento caseario, tentando questa volta l’arma della chiarezza e della semplificazione, con cui lancia il claim “Dop e Igp – origine, controllo, tracciabilità – e sai quello che scegli”. A detta dei suoi promotori, ministro in testa, l’iniziativa ha due obiettivi: da un lato garantire una migliore informazione ai consumatori a proposito delle caratteristiche e delle garanzie che i prodotti a denominazione d’origine offrirebbero, dall’altro quello di favorire una più immediata e semplice individuazione di tali prodotti nei punti vendita della Gdo.
Questa campagna di promozione è uno dei primi risultati del tavolo permanente di confronto istituito mesi fa presso il Mipaaf, a cui siedono i rappresentanti della grande distribuzione organizzata – Federdistribuzione, Ancc-Coop e Ancd-Conad – e i rappresentanti dei Consorzi di tutela dei prodotti Dop e Igp, capeggiati dall’Afidop (Associazione Formaggi Italiani Dop e Igp, che però non include tutte le Dop).
Prevista da un protocollo d’intesa firmato dal Mipaaf con le associazioni della Gdo, l’iniziativa è supportata da pubblicità sui principali media nazionali, incentrata sulle caratteristiche dichiarate dai prodotti Dop e Igp, sui sistemi di controllo di filiera, sul processo obbligatorio di certificazione e sulla riconoscibilità dei logos comunitari della Dop e della Igp. A noi sarebbe piaciuta una maggiore enfasi sull’origine del latte e sui valori nutrizionali “nobili” (possibili solo se l’alimentazione è a base di erba e fieno), ma – si sa – non si può volere tutto dalla vita.
La campagna promozionale si arricchirà presto di altri strumenti: “saranno realizzati” infatti, assicurano al ministero, “materiali promozionali e informativi da distribuire all’interno dei punti vendita coinvolti nell’iniziativa”.
Particolare non trascurabile: questa attività non riguarda tutti i formaggi Dop bensì solo quelli aderenti all’Afidop, quindi vi troviamo escluse piccole realtà straordinarie (come il Silter e il Nostrano Valtrompia) che – a torto o a ragione – hanno optato per una protezione – la Dop – fatta forse per tutelare i grandi gruppi industriali più che i piccoli produttori artigianali.
14 dicembre 2015