Ancora soldi a pioggia per l’agroalimentare italiano: l’Ue ha infatti definito lo stanziamento di 24,7 milioni di euro annui relativo al periodo 2016-21 per finanziare la distribuzione gratuita nelle scuole elementari di latte e formaggi (8 milioni) e di frutta e verdura (16,7 milioni). A renderlo noto, mercoledì scorso 16 dicembre, è stato il ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, che in un comunicato stampa ha precisato come nel corso dell’ultima sessione del Comitato Speciale Agricoltura di Bruxelles, sia “arrivato il parere favorevole alla proposta di regolamento del Consiglio e del Parlamento Europeo, relativa al nuovo schema per la distribuzione di frutta e latte nelle scuole primarie”.
«Questo», ha sottolineato il ministro Maurizio Martina, «ci consente di continuare l’esperienza positiva della distribuzione di frutta e verdura nelle scuole ma soprattutto di poter finalmente implementare uno schema innovativo per il latte». «Sarà così possibile», ha proseguito il ministro, «intervenire con un programma più incisivo di quello attuale che, oltre alla distribuzione dei prodotti lattieri italiani ci dà l’occasione per informare le nuove generazioni sugli aspetti nutrizionali e qualitativi, facendo conoscere il nostro modello agricolo e produttivo di eccellenza».
«Esprimo particolare soddisfazione», ha concluso Martina, «in quanto sono state recepite le richieste dell’Italia sull’inserimento dei formaggi, sulla possibilità di indirizzare la scelta verso prodotti di qualità e sui criteri di assegnazione delle risorse per il latte, che saranno effettuati anche tenendo in considerazione il numero degli alunni e non solo utilizzando il criterio storico. Adesso è importante lavorare tutti insieme durante questo periodo per attivare a livello nazionale le strategie più efficaci per entrambi gli schemi».
A detta di Paolo De Castro, coordinatore per il Gruppo dei Socialisti e Democratici della Commissione Agricoltura, l’accordo rappresenta «un successo che conferma il ruolo strategico del Parlamento europeo nell’educazione alimentare per i più giovani, in quanto accoglie le richieste introdotte dall’Europarlamento». «Per l’Italia», ha proseguito De Castro, «è un’occasione concreta per contribuire alla creazione di una cultura alimentare sana ed equilibrata a partire dai più piccoli, in perfetta continuità con il percorso tracciato da Expo 2015».
De Castro ha mostrato inoltre di apprezzare le modifiche introdotte dall’Europarlamento e più «in particolare l’ampliamento della lista dei prodotti lattiero-caseari ammessi alla distribuzione nelle scuole e l’obbligo per gli Stati membri di destinare una quota del budget destinato ai programmi educativi a progetti di educazione alimentare per la fascia di età dai 6 ai 10 anni».
21 dicembre 2015
Sei un genitore? Un insegnante? Se vuoi dire la tua a chi ti racconta una sua verità di comodo sulle proprietà del latte e sulle differenze tra quello di zootecnia intensiva ed estensiva, allora leggi qui e qui e fatti valere!