Prosegue incessante il trend positivo del mercato del latte biologico in Italia. La produzione registrata nel 2014 è di oltre 300 milioni di litri, vale a dire il 2,7% del latte prodotto nel Paese, caratterizzato da un prezzo superiore del 28% al prezzo del latte convenzionale Un latte in grado di cerare un giro di affari complessivo pari a 158 milioni di euro. Sono solo alcuni dei dati prodotti da Ismea e ufficializzati nel corso del seminario "Il latte biologico italiano: analisi del contesto e indicazioni per la crescita", tenutosi a Bologna martedì scorso, 2 febbraio, su iniziativa della Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) e della Anabio (Associazione Nazionale Agricoltura Biologica).
"L'appuntamento", hanno dichiarato gli organizzatori in sede di presentazione, è stato utile ad "evidenziare il potenziale espansivo del settore lattiero-caseario, e a verificare se il trend positivo è determinato soprattutto dalla delicata situazione degli allevamenti in tutta Europa o se può contare invece su prospettive di crescita, anche grazie a una dinamica dei consumi bio in forte aumento".
A quanto risulta dalle recenti indagini condotte dal Sinab (Sistema nazionale di informazione sull'agricoltura biologica del Ministero per le Politiche Agricole) emerge che il patrimonio nazionale dei bovini da latte "bio" raggiunge oggi circa le 45mila unità, pari al 20% di tutto il bestiame bovino presente negli allevamenti biologici. A detta di Federico Marchini, presidente di Anabio, si tratta di «un contesto di mercato che sottolinea una netta controtendenza rispetto alla situazione di grave difficoltà in cui versa il settore lattiero-caseario convenzionale», controtendenza «rinforzata sul fronte dei consumi da una crescita della spesa di oltre il 4%, registrata nel primo semestre del 2015 e destinata a crescere, visto il trend positivo degli acquisti anche nel secondo semestre».
Per quanto riguarda i consumi di principali prodotti bio lattiero-caseari, nei primi sei mesi del 2015 sono stati registrati un +10,4% per lo yogurt, un +2,1% per formaggi e latticini e un +0,7% per il latte fresco. Solo il latte Uht è risultato in flessione, del 4,4%. A livello globale i consumi di latte bio sono aumentati del 6,5% in due anni. In Italia il mercato di prodotti lattiero-caseari vale oltre 100 milioni di euro nella Gdo: il latte nel comparto bio rappresenta l'87%; nei formaggi biologici, quelli a pasta dura bio sono il 57%.
Fatte salve le premesse, quel che non convince delle tesi esposte durante il seminario è l'evidente dipendenza da trasformatori e confezionatori a cui i produttori sarebbero costretti ancora una volta (tra i relatori non poteva mancare Calzolari della Granarolo). Serve e servirà sempre più che l'agricoltura di qualità si svincoli dalle vicende industriali (successi e più spesso insuccessi e mai un prezzo equo) e si determini, nei piccoli produttori stessi ad intraprendere percorsi di filiera indipendenti, in cui il prodotto è trasformato e confezionato in azienda. E che i produttori virtuosi si impegnino ad andare incontro a quel piccolo ma crescente mercato in costante ricerca di una qualità reale.
8 febbraio 2016