La politica lombarda si muove a sostegno della Bresciangrana

Le conseguenze del terremoto del maggio 2012 nel magazzino di stagionatura della Bresciagrana - foto Bresciagrana®In provincia di Brescia, Bergamo e Cremona, la politica fa quadrato attorno alle sorti del caseificio Bresciagrana, colpito nel maggio del 2012 dal terremoto che flagellò l'Emilia e parte della Lombardia, e che a più di tre anni e mezzo sarebbe l'unico a non aver ancora ricevuto alcun indennizzo. Secondo quanto dichiarato nelle scorse ore da Stefano Berni, direttore del consorzio di tutela del Grana Padano, si tratterebbe «di una svista di qualche burocrate distratto e di un problema molto serio, che coinvolge sessantacinque stalle e una settantina di famiglie» e che quanto prima «va risolto perché quanto è avvenuto non solo è ingiusto ma è anche anticostituzionale».

Leggi la precisazione del presidente della Bresciangrana, Silvio Colosio

«È per questo che», ha proseguito Berni, «abbiamo coinvolto ventuno tra parlamentari, consiglieri e assessori regionali delle tre province interessate, inviando una petizione al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, al Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e al Governatore della Regione Lombardia Roberto Maroni». «Attendiamo quanto prima», ha concluso il direttore del consorzio, «lo sblocco di questa situazione, per riportare la giustizia ad operare con equità”.

La "dimenticanza" corrisponderebbe a poco meno di 2 milioni di euro e darebbe respiro ad una realtà produttiva che – stando alle notizie ufficiali – verserebbe in seria difficoltà. Tra i firmatari della petizione figurano esponenti di diversi partiti politici solitamente un contro l'altro armati: dal Pd a Fdi, Ncd, Scelta Civica e Lega Nord, che – una volta tanto – non si son tirati indietro per sostenere una giusta e sacrosanta causa. Per la soluzione della quale, la parola passa ora al Governo centrale.

22 febbraio 2016
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Buongiorno Direttore,

ringraziandola di aver messo in luce la nostra vicenda sul suo settimanale online (che seguiamo interessati), con l’articolo del 22 febbraio dal titolo “La politica lombarda si muove a sostegno della Bresciangrana” riferito al mancato risarcimento danni causatoci dal terremoto del maggio 2012, vorrei fare una precisazione.

Il risarcimento di circa due milioni di euro, non darebbe respiro ad un’azienda che, stando alle notizie ufficiali, verserebbe in serie difficoltà (come si legge nell’articolo). Questo risarcimento ci è semplicemente dovuto, come parte danneggiata dal terremoto. Chiediamo alle istituzioni semplicemente di essere trattati come tutte le aziende che giustamente sono state risarcite per il danno subito dopo quell’avvenimento.

Perché la Bresciangrana s.r.l., seppur colpita duramente ad un fianco dall’accaduto del maggio 2012, ha saputo resistere al colpo per andare avanti più forte sia nei numeri che nella qualità. Queste sono le notizie ufficiali.

Ora, sono sicuro che Lei capirà che le due situazioni sono in antitesi tra di loro, da una parte una ditta in ginocchio e dall’altra una ditta solida che puntualmente dà da mangiare ad un sacco di famiglie.

Sono altrettanto sicuro che comprenderà il nostro fastidio dovuto ai possibili danni alla nostra immagine (che probabilmente avremo già avuto a causa delle notizie non troppo ufficiali a cui si riferiva nell’articolo) e che procederà a precisare la situazione sul settimanale Quale Formaggio.

Colgo l’occasione in fine per porgerle i miei complimenti per l’interessante lavoro che svolge con il suo settimanale ed i miei più cordiali saluti.

Dott. Silvio Colosio
Presidente della Bresciangrana s.r.l.

Cignano di Offlaga (BS), 13 maggio 2016