Microchip liquido per la crisi della mozzarella di bufala dop

foto Luigi Versaggi© – Creative Commons License

10 settembre 2009 – Brucellosi, somatotropina, cagliate d’importazione, diossina. Le frodi e le crisi che hanno travolto in questi ultimi anni l’immagine della Mozzarella di Bufala Campana Dop sono molteplici, gravi e ripetute. Hanno riguardato poche realtà ben individuabili e individuate e hanno coinvolto molti onesti produttori, che ne hanno pagato e ne pagano tuttora le conseguenze.

Dopo tanti e forti tormenti interni alle varie realtà aderenti al consorzio di tutela, accompagnati da voci secondo cui “i salernitani” e “i foggiani” avrebbero avuto intenzione di uscire dalla Dop per puntare a costruire qualcosa di distinto e distante dal resto, e dopo che i laziali hanno creato il marchio “Colossella” con cui hanno inteso prendere le distanze dagli altri, arriva ora la notizia che nessuno si aspettava, secondo cui i consumatori potrebbero essere in futuro garantiti dalla tecnologia, vale a dire da un “microchip liquido” che verrebbe inserito nel latte portando con sé tutta la storia di ogni singolo latticino, dalla bufala munta al casaro “mozzatore”, all’iter commerciale che lo ha portato in negozio.

Ne ha dato ieri notizia, a seguito del convegno “Turismo ed enogastronomia: prospettive al tempo della crisi”, il presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati Paolo Russo. Nonostante i toni persuasivi dell’onorevole Russo, il condizionale ci pare d’obbligo, anche e non solo per questioni tecnico-operative (troppe ne sono state fatte e dette sinora ma nulla ha impedito ai soliti noti di operare fraudolentemente, ndr) ma anche di opportunità. Vale a dire: come prenderà il mercato un’iniziativa del genere? Sicuri che sarà accettata da tutti? Come ci si sente all’idea di ingoiare un chip, per quanto esso possa essere e venga definito “liquido”? Il buon formaggio, una volta, non era prodotto con soli latte, caglio e sale?

Anche se i tempi dell’operazione (e forse l’operazione in sé stessa) sono incerti, sarà il mercato a dare l’ardua sentenza. O più probabilmente la notizia scivolerà nel calderone delle tante cose dette e mai fatte.