Pecorino Romano: Pigliaru interviene sul ministro Martina

Il presidente della Giunta Regionale Sarda Francesco Pigliaru - immagine tratta da un video della Regione Sardegna®Le acque ancora agitate attorno alla realtà del Pecorino Romano Dop hanno portato il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, ad inviare una lettera al ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, in difesa della più prestigiosa Dop dell'isola, manifestando la propria contrarietà all’ipotesi di un percorso finalizzato a una nuova Dop "laziale" per il medesimo prodotto.

L'iniziativa, intrapresa da alcune componenti del mondo politico (l'assessore all'agricoltura Carlo Hausmann e diversi consiglieri regionali) e associazionistico (Coldiretti) laziali rischia, a detta di Pigliaru, di danneggiare gravemente il Pecorino Romano, già internazionalmente riconosciuto e riconoscibile e, di conseguenza, di portare un serio contraccolpo all’economia della filiera e del comparto, oltre a vanificare le azioni di promozione e comunicazione già in essere sulle caratteristiche e peculiarità del Pecorino Romano Dop.

La lettera del presidente della Regione Sardegna chiede dunque di sostenere “nell’ottica di una difesa e di un rafforzamento delle posizioni commerciali faticosamente conquistate da un prodotto italiano riconosciuto e apprezzato a livello internazionale", che ha sinora attuato una strategia coerente e unitaria, "la tutela della Denominazione di origine protetta, per non vanificare il lavoro messo in campo e i passi avanti compiuti" sinora. Tra di essi e non da ultimo, "il riconoscimento del settore del latte ovino nell’àmbito degli strumenti e del sistema degli aiuti a livello europeo”.

Sulla sponda laziale nel frattempo si registra la costituzione di un tavolo della filiera ovina sul Pecorino Romano, voluto proprio dall'assessore Hausmann e partecipato dalla Coldiretti, in cui al primo recente incontro hanno risuonato parole d'ordine come "autonomia" e "indipendenza" economica e produttiva. Si è parlato di marchi regionali distintivi (che il disciplinare prevede da anni, e che non vengono utilizzati, ndr) e si è sollecitato il Ministero delle Politiche Agricole a riconoscere la nuova Dop del Cacio Romano.

Al contempo l'assessore Hausmann ha già incassato i primi attacchi nella sua stessa regione, per essersi appropriato pubblicamente di alcuni meriti sul fronte del recente accordo sul prezzo del latte (+3centesimi). Il consigliere della Regione Lazio Daniele Sabatini – in quota al Ncd di Angelino Alfano – ha infatti incalzato il suo assessore con accuse non da poco. «L’assessore Hausmann», ha dichiarato Sabatini, «sebbene persona seria e competente, scivola sull’accordo sul prezzo del latte e cede ad un eccesso di ottimismo, esagerando non poco il ruolo e i meriti della Regione Lazio».

«L’incremento di 3 centesimi», ha proseguito Sabatini, «è un fatto positivo, che accogliamo con soddisfazione, ma è frutto della determinazione degli allevatori e del buon andamento del mercato del latte a livello europeo e nazionale, non certo conseguenza di chissà quale impegno della Regione Lazio».

Mentre quindi il fronte sardo si ricompatta attorno al suo prodotto-simbolo, quello laziale già mostra le proprie difficoltà, per di più sul tema della paternità dei meriti. Cose che accadono quando a mancare è l'unità d'intenti e quando su di essa prevalgono le debolezze del protagonismo.

5 dicembre 2016

Sulla disputa del Pecorino Romano, si leggano qui anche le opinioni del consigliere regionale del Partito dei Sardi, Gian Franco Congiu