All’inizio di questo mese la nostra testata, assieme ad altri organi d’informazione, parlò di un vero e proprio “ribaltone” per il mondo del Parmigiano Reggiano, a seguito dell’elezione di Nicola Bertinelli (un produttore, finalmente; un produttore capace e affermato nel mondo, ndr) alla presidenza del consorzio di tutela. Detto fatto, ecco che i primi segnali del cambiamento hanno preso a manifestarsi, grazie anche ad una breve campagna televisiva essenziale e al tempo stesso coinvolgente, andata in onda nei giorni scorsi sui principali network nazionali.
Uno spot semplice, con cui il consorzio ha semplicemente invitato i consumatori, gli appassionati, le famiglie, a partecipare a “Caseifici aperti” (22-23 aprile, con degustazioni e vendite dirette, visite guidate, giochi, sorprese e altri eventi). La manifestazione, che nello scorso fine settimana ha visto oltre quaranta aziende accogliere decine di migliaia di consumatori, ha permesso alla gente di “toccare con mano” il mondo del Parmigiano Reggiano, e in particolare le forti distintività di un prodotto che non merita di essere confuso con altri formaggi apparentemente simili, che spesso hanno alle spalle una zootecnia assai intensiva, basata sull’uso di insilati di mais.
Un’iniziativa che da anni si svolge in questo periodo dell’anno ma che mai aveva ricevuto un tale sostegno promozionale, teso evidentemente a sostenere la base produttiva e a riavvicinare la gente ai principali attori di questo mondo: chi il formaggio lo fa, giorno dopo giorno, mettendo in gioco una cultura e un senso di appartenenza che non sono mai venuti meno, e che adesso danno il segno di poter rifiorire, grazie ad un nuovo corso che sta già dimostrando il chiaro senso del fare.
«Aprire le porte dei caseifici», ha sottolineato Bertinelli, «è il modo migliore per valorizzare il Parmigiano Reggiano, le cui caratteristiche distintive si possono apprezzare al meglio attraverso un’esperienza diretta che alimenta le conoscenze, ma anche la passione per un prodotto che vive di grandi tradizioni e che si contraddistingue per un profondo legame con il territorio».
Obiettivo ulteriore di “Caseifici Aperti” è quello di «rafforzare le vendite dirette da parte dei caseifici», ha proseguito il neo-presidente del consorzio di tutela, «che puntiamo a portare a 500mila forme all’anno, vale a dire attorno al 15% del totale, rispetto all’attuale 10%».
Intervenendo alla trasmissione “Buongiorno Reggio” (su TeleReggio), giovedì scorso, Bertinelli aveva ribadito i tre capisaldi su cui si baserà l’attività futura del consorzio: una comunicazione efficace, un giro di vite sul fronte della contraffazione, e una valorizzazione dell’export che inizia a delineare una propria fisionomia.
Il consorzio punterà ai mercati che per cultura e interessi (made in Italy, dieta mediterranea) sono più vocati ad accogliere un’eccellenza come il Parmigiano Reggiano. Inutile disperdere energie e budget su piazze – come quella cinese – in cui il latte è destinato all’alimentazione dei bambini e i suoi derivati vengono comunque visti come prodotti prevalentemente destinati all’infanzia.
24 aprile 2017