Dall’Ismea ritratto del comparto e nuove prospettive per il futuro

La Fiera Internazionale del Bovino da Latte di Cremona, giunta quest’anno alla sua 64esima edizione, rappresenta da sempre un’occasione per fare il punto sul mercato, grazie anche agli studi di enti come l’Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo).

Nel suo intervento odierno alla manifestazione, la ricercatrice Ismea Mariella Ronga ha presentato una dettagliata relazione sulla situazione attuale del mercato del latte in Italia, spiegando come in Italia la contrazione della produzione nella prima parte del 2009 è stata pari al 2,2%; un calo a cui ha corrisposto la chiusura di un 4% delle imprese. In flessione anche l’attività di esportazione, così come in decremento è pure la produzione di latte fresco di qualità (- 8%). «Una fotografia», ha concluso la Ronga, «sulla quale influisce l’azione aggressiva a livello internazionale degli stati oceanici, con la Nuova Zelanda in testa».

Proprio in queste settimane, l’Ismea sta lavorando assieme a Icq (Istituto Controllo Qualità) ed Sgfa (Società Gestione Fondi per l’Agroalimentare) alla definizione di un sistema che permetta un prezzo indicizzato del latte, basato su parametri oggettivi, coordinamento delle aziende sul territorio, rapido accesso all’informazione sugli strumenti creditizi a favore delle imprese, cooperazione con gli uffici (Ministero della Salute) preposti a vigilare sulla tracciabilità dei prodotti importati.

Il lavoro dei tre enti, coordinati dal Mipaaf, potrebbe sfociare già nella prima metà del prossimo anno in una metodologia attuativa. Nel caso in cui questa dovesse risultare ben architettata, si punterebbe alla ridefinizione dei rapporti tra i soggetti della filiera, con l’obiettivo dichiarato di offrire agli allevatori voce in capitolo e indici di calcolo che consentano i necessari adeguamenti del prezzo nel tempo.

24 ottobre 2009