Si dice che quando si tocchi il fondo non si possa che risalire. Che Grana Padano e Parmigiano-Reggiano lo abbiano raggiunto non è ancora dato saperlo, ma l’impressione da ieri è che ci siano davvero vicini, ormai, visto che i “cugini coltelli” del caseario italico hanno compiuto quanto di più impensabile si potesse credere, sino a… l’altroieri. Vale a dire un incontro pubblico ai vertici, per parlare di strategie comuni, intese comuni, accordi comuni, mentre nel frattempo di comune nelle vicende dei due ex colossi ci sono le continue chiusure di attività e il calo di quotazioni e vendite…
Lo “storico” meeting, avvenuto ieri nella sede della Confagricoltura di Reggio Emilia, ha visto come prim’attori i presidenti dei due consorzi: il padrone di casa Giuseppe Alai e l’ospite Nicola Baldrighi.
In un lungo intervento in cui ha ripetuto molti argomenti già sentiti in altri discorsi pubblici dall’inizio della crisi (“serve maggiore compattezza tra i produttori”, “bisogna puntare maggiormente all’export”, “serve un sostegno pubblico”, “bisogna ricontrattare il rapporto con la Gdo”, etc.), Alai ha tenuto a precisare che «in questo momento i due consorzi non sono rivali» e che «si dovrà puntare ad una maggiore identificabilità dei prodotti all’estero», puntando a caratterizzarli per la loro italianità.
Una volta tanto, nessun accenno è stato fatto alle fondamentali diversità (alimentazione delle bovine in primis) tra i due “grana” più famosi d’Italia, alle strategie di marketing che vedono sempre più il Grana puntare a mostrarsi una valida alternativa al Parmigiano. Anzi: i due si sono sostenuti come non mai nel definire i loro prodotti artigianali (anche se gran parte delle due produzioni escono da caseifici iscritti a Confindustria e da stabilimenti in cui l’uomo è sempre meno presente, sostituito com’è stato begli anni passati da tecnologia e automazione), e ribadendo che tale caratteristica andrà difesa nel contesto di un mercato internazionale sempre più globalizzato.
Da oggi ognuno torna a casa propria a tirare acqua al suo mulino. Il momento della coesione, in quanto momentaneo, è già finito.
14 novembre 2009